2003: anno internazionale dellíAcqua
Il 2003 è líanno internazionale dellíAcqua. Ma oggi, più che mai líAcqua
è minacciata: sprechi, inquinamenti e il rischio ìprivatizzazioneî.
LíAcqua fonte di vita, líAcqua bene pubblico per eccellenza, líAcqua bene comune dellíumanità, rischia di essere
consegnata nelle mani di chi la vuole trasformare in merce, quotare in Borsa,
limitare a un affare per pochi.
Qualcuno ha calcolato che nel mondo il
business dellíAcqua equivarrebbe a quasi la metà
del business del petrolio. Dallíoro nero allíoro blu. Dalle guerre per il
petrolio alle guerre per líAcqua. Già ora il
conflitto tra Israele e la Palestina vede líAcqua
come elemento di contesa.
Ma la guerra dellíAcqua si
combatte anche a suon di lobby e di leggi.
Le lobby sono formate
dalle multinazionali che
ìinfluenzanoî le organizzazioni internazionali
che a loro volta ìcondizionanoî i politici.
Le multinazionali
dellíAcqua si chiamano: Suez Lyonnaise des
Eaux, Vivendi, RWE, ACEA, ma anche Danone, Nestlè e così via. La Nestlè
vorrebbe acquistare líAcquedotto Pugliese, il più grande acquedotto díEuropa.
Le organizzazioni
internazionali si chiamano: Organizzazione Mondiale del Commercio
(OMC o WTO in inglese), Banca Mondiale (BM), Fondo Monetario Internazionale
(FMI) e altre. Nei negoziati GATS (o AGCS, Accordo Generale sul Commercio dei
Servizi) in corso, la Commissione Europea vorrebbe mettere sul mercato (cioè
privatizzare) i servizi pubblici e tra questi la gestione dellíAcqua (su questo tema è possibile sottoscrivere un
appello entro il 10 gennaio: chiedeteci il testoÖ).
I politici si
chiamano: Bush, Prodi, Blair, Chirac, Berlusconi, ma anche DíAlema, Fassino e
altri. I DS, benchÈ allíopposizione, hanno presentato un emendamento alla
Finanziaria 2003 per costringere tutti comuni díItalia a privatizzare i propri
acquedotti (la loro lobby si chiama ACEA di Roma?).
Le leggi sono: i
trattati del WTO, i finanziamenti della BM e del FMI, le Direttive CEE e, in
Italia, la legge Galli (n. 36 del 1994), la Finanziaria del 2002 e del 2003, la
Legge Regionale della Lombardia n. 21 del 1998. Tutte norme che obbligano gli
enti pubblici ad affidare la gestione dellíAcqua
ai privati.
Uno scenario non certo rassicurante per questo 2003, anno
internazionale dellíAcqua.
La nostra speranza è che il 2003 rappresenti líinizio di una
lotta di resistenza affinchÈ líAcqua
resti fonte di vita, bene pubblico per eccellenza, bene comune dellíumanità. A
questa lotta a difesa dellíAcqua invitiamo
tutti gli amministratori pubblici, tutte le associazioni e tutti i cittadini.
Merone,ÝÝ gennaio 2003
LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)