Appello alle istituzioni, alla società civile, al mondo del lavoro, alle associazioni, ai gruppi informali

"ACQUA: BENE PUBBLICO DA DIFENDERE"

Diamo una mano all'Acqua: portiamola al mulino di tutti. E' iniziato il processo di privatizzazione dell'acqua. L'acqua abbandona lo status di risorsa da proteggere e diventa bene di consumo, prodotto da vendere, ed iniziano i guai.


Non poter accedere a un elemento insostituibile e così indispensabile alla vita come l'acqua, è la drammatica condizione in cui versa un enorme numero di abitanti del nostro pianeta e che, in diverse aree del mondo, minaccia l'esistenza di intere popolazioni. Anche nei paesi più avanzati, tra i cittadini-consumatori, cresce il numero di quelli che, per l'inquinamento, la cattiva gestione delle risorse, l'eccessivo sfruttamento delle falde, o anche per la progressiva desertificazione del territorio, dovuta a prolungati cicli di siccità, perdono la possibilità di attingere direttamente alle riserve idriche locali. L'acqua assume così, all'improvviso, un valore che prima sembrava non avere, e subito cresce il suo valore economico. Una risorsa di tutti, un bene universale, che attira inevitabilmente l'interesse della speculazione e dell'affarismo più bieco. Dai risultati delle ricerche sullo stato delle riserve idriche mondiali e dai dati allarmanti delle guerre già in corso sul pianeta per il loro controllo, (se ne contano una cinquantina) che evidenziano la crescita esponenziale del loro valore, oltre che dalla progressiva privatizzazione globale della loro distribuzione, è evidente che l'umanità , in questo secolo, assisterà al proliferare di conflitti sempre più estesi e forse anche più tragici di quelli già in corso per il petrolio.
Quasi un miliardo e mezzo di esseri umani, sui sei miliardi che popolano il nostro pianeta, non ha accesso all'acqua potabile. Per fenomeni come la crescita demografica o le conseguenze dell'inquinamento globale, si calcola che nel 2020 saranno tre miliardi gli esseri umani privi del diritto di accesso all'acqua.
E' nostro dovere, di noi che ne godiamo ora, garantire a noi stessi e alle generazioni future questo diritto fondamentale, valorizzando, difendendo e conservando questa risorsa vitale, adottando dei criteri più intelligenti e consapevoli per il suo utilizzo e stabilendo dei principi, che siano universalmente riconosciuti, e che vedano gli uomini, le persone, i cittadini, al centro di ogni processo decisionale che li riguardi.

In Italia, un terzo dei cittadini italiani non ha regolare e sufficiente accesso all'acqua potabile, con punte dell'88,4% in Molise e Calabria, dell'82,4% in Campania, del 71% in Abruzzo. Solo il 40% degli italiani beve l'acqua che sgorga dal rubinetto, mentre siamo i primi consumatori al mondo di acque minerali. Un vorticoso giro d'affari alimentato dalla speculazione su un nostro diritto.
Nell'arco di un quinquennio sarà completata la riorganizzazione delle risorse idriche secondo quanto previsto dalla Legge Galli del 1994. Con la legge n. 36 del 5 gennaio 1994 "Disposizioni in materia di risorse idriche" (meglio nota come "legge Galli"), il Parlamento ha completato sotto il profilo legislativo la riforma del sistema idrico in attuazione dei princìpi per la pianificazione delle risorse idriche stabiliti dall'altra legge (la n. 183/89) relativa alla difesa del suolo.
Nei 34 articoli della legge si afferma innanzitutto (art. 1) che "l'acqua è un bene pubblico che va salvaguardato e gestito, nell'ottica prioritaria del consumo umano"; si dichiara la natura pubblica della risorsa acqua; si definisce un nuovo assetto gestionale individuando gli Ambiti Territoriali Ottimali con la individuazione di un unico gestore di ambito e istituendo il servizio idrico integrato (captazione, adduzione, distribuzione, fognature, depurazione, riciclaggio); ma nello stesso tempo si favorisce la mercificazione dell'acqua e si consegna, di fatto, alla logica della speculazione privata il controllo di questa risorsa primaria.
Fantasie? Chiediamolo agli abitanti della Toscana, dove nel 1999 si è costituita una SpA per il 54% pubblica ed il restante 46% privata con gara ad evidenza pubblica estesa obbligatoriamente a soggetti appartenenti alla comunità europea. La gara è stata vinta dalla multinazionale Suez Lyonnaise des eaux ed i risultati ottenuti grazie all'efficienza e al know-how di questa società sono evidenti: gli impianti sono sempre gli stessi, l'acqua anche, le bollette mediamente sono quasi triplicate e il bilancio è in rosso di circa 2.500.000 Euro, senza trascurare che nulla è stato fatto per diminuire i consumi e gli sprechi.

In Lombardia sono stati individuati 12 Ambiti Territoriali Ottimali. Nelle province di Como e di Lecco, i Comuni hanno avviato l'iter per l'adozione della Convenzione per la gestione dei rispettivi ATO, che rischia di consegnare nelle mani di società private la gestione delle risorse idriche.

E' così iniziato il processo di privatizzazione dell'Acqua. L'acqua abbandona lo status di risorsa da proteggere e diventa bene di consumo, prodotto da vendere. I cittadini non avranno più alcuna garanzia che la gestione di questa risorsa segua e rispetti i criteri di conservazione della qualità e di risparmio, al contrario, prevarrà la logica del massimo profitto industriale, che raramente coincide con il rispetto del diritto all'acqua. I Comuni manterranno la proprietà delle infrastrutture ma di fatto daranno carta bianca alle società private, multinazionali o non, che potranno influire sui loro bilanci, variando le tariffe e incentivando i consumi, con l'inevitabile impoverimento delle riserve idriche locali e con la crescita del prezzo dell'acqua. Se si aggiunge a questo la penosa condizione in cui versano i laghi e i corsi d'acqua della regione, per la insufficiente quantità e qualità delle acque, risulterà sempre più difficile per noi cittadini disporre di una quantità e una qualità di acqua sufficiente per il fabbisogno quotidiano, ma soprattutto, di fatto, ci verrà a mancare la possibilità di esercitare il controllo diretto di questa risorsa, così importante per tutti.

Intendiamo portare questo appello all'attenzione della Regione Lombardia, delle Province di Como e di Lecco, delle Comunità montane, di tutte le Amministrazioni Comunali e di tutti i cittadini. Con la convinzione che, solo con tempestive forme di autorganizzazione e di più fattiva collaborazione con le istituzioni locali, i cittadini possono influire efficacemente sui processi decisionali che riguardano questo loro diritto fondamentale e inalienabile. L'acqua è una risorsa di tutti ed è preziosa quanto strategica per il futuro dell'umanità.

Chiediamo inoltre l'adesione delle suddette istituzioni al "Manifesto del Contratto mondiale sull'acqua", che ha come obiettivo quello di richiamare i governi di tutto il mondo a un maggior impegno per la conservazione, la protezione e l'equa distribuzione della risorsa acqua sul pianeta, ma anche quello di richiamare noi, semplici cittadini, a una maggiore partecipazione e a una più forte volontà di tutela; a un maggiore impegno sul piano generale e sociale, quanto su quello dei comportamenti individuali. Proponiamo inoltre l'istituzione di un Forum territoriale permanente sui problemi delle risorse idriche. Compiti del forum saranno: promuovere assemblee cittadine, seminari di studio e eventi, legati al tema dell'acqua.


Promuove l'appello:
Legambiente - Circolo di Merone (CO)

(tratto dal testo promosso da Attac Perugia)


Aderiscono: (per le adesioni scrivete a: merone@legambiente.org)

ARCI Provinciale - Lecco
Il Telaio del Cielo - Erba
Les Cultures - Erba
A3F - Erba
Associaz. Il Picchio - Ponte Lambro
Rifondazione Comunista - Mariano C.se
Attac - Lecco
Centro KhorakhanČ - Lecco
Associaz. Progetto Comune - Garlate
Coordinamento Comasco per la Pace
Verdi della Provincia di Lecco
Adda Europe, Comitato tutela ambiente - Paderno d'Adda e Verderio

Emilio Molinari - Vicepresidente del Comitato Italiano per il "Contratto Mondiale sull'Acqua"
Massimo Patrignani - Consigliere Provinciale di Como
Rocco Pugliese - Sindaco di Rogeno
Licia Viganò - Sindaco di Orsenigo
Ercole Meroni - Consigliere Comunale di Lambrugo
Giorgio Ape - Consigliere Comunale di Inverigo
Roberto Fumagalli - Consigliere Comunale di Sirone

Marco Minelli - Erba
Gabriella Friso - Dervio
Roberto Meregalli - Olgiate M.ra
Giuseppe Caccialanza - Lecco
Anna Toffoletti - Erba
Loris Costa - Albese con C.
Paolo Trezzi - Lecco
Alessandro Magni - Lecco
Vincenzo Maio - Como
Giorgio Pilotti - Besana B.za
Moreno Casotto - Erba
Antonio Muscolino - Mariano C.se
Mirko Marelli - Rovagnate
Giancarlo Pensotti - Lecco
Losa Davide - Erba
Pierluigi Bassanetti - Erba
Enrico Spinelli - Inverigo
Gianni Zampieri - Barzanò
Carmen Maio - Erba
Marco Borella - Erba
Elena Cavallone - Milano
Germana Pisa - Milano
Andrea Bocci - Cavallasca
Antonella Dal Zoppo - Inverigo
Marco Meroni - Lambrugo
Edoardo Serafini - Monguzzo