Grande partecipazione al convegno contro la privatizzazione dell'acqua organizzato dal Brianza Social Forum e dalla Legambiente di Merone

Acqua: bene pubblico da difendere

Emilio Molinari: "I sindaci si uniscano contro la privatizzazione dell'acqua"

 

ERBA (CO) - Un NO unanime alla privatizzazione dell'acqua. E' quanto emerso al convegno organizzato dal Brianza Social Forum e dalla Legambiente di Merone, tenutosi ieri, venerdì 19 aprile, ad Erba. Al convegno hanno assistito quasi 100 persone, tra amministratori pubblici e semplici cittadini.

"I Sindaci si mettano in rete per scongiurare la privatizzazione dell'acqua": è stata questa la proposta lanciata al termine della serata da Emilio Molinari, vicepresidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua.

E ben tre Sindaci sono intervenuti al convegno, criticando, con sfaccettature diverse, la legge Galli e la Finanziaria 2002, che obbliga i Comuni ad affidare ad una Società per Azioni la gestione del ciclo integrato dell'acqua, cioè gli acquedotti e le fognature.

Mario Tentori, sindaco di Barzago, ha spiegato cosa comporta per i comuni l'applicazione della legge Galli ed ha insistito sull'obiettivo di costituire una società pubblica (almeno per la provincia di Lecco), cui affidare la gestione dell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale).

Rocco Pugliese, primo cittadino di Rogeno, oltre ad aver criticato la formazione degli ATO (non coincidenti con i bacini idrografici ma coi confini amministrativi delle province), ha paragonato la privatizzazione ad un "esproprio operato dal business nei confronti di un bene pubblico come l'acqua.".

Paolo Ceruti, sindaco di Magreglio, ha addirittura proposto un referendum abrogativo della legge Galli e della legge regionale che, a suo dire, risulterebbe ancora più liberista della legge nazionale.

Infine Molinari si è reso referente per costituire una "cordata" di sindaci che si battano contro l'applicazione della legge Galli, nell'ottica di scongiurare la privatizzazione dell'acqua.

In chiusura Roberto Fumagalli ha annunciato che la Legambiente di Merone e il Brianza Social Forum, si renderanno a loro volta referenti per la campagna locale sull'acqua, portando avanti le iniziative del Contratto Mondiale sull'Acqua. A tale scopo si prevedono assemblee informative coi cittadini, altri momenti di approfondimento con gli amministratori pubblici e finanche interventi nelle scuole.

 Merone, 20 aprile 2002

LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)


L'intervento introduttivo al Convegno "NO alla privatizzazione dell'Acqua"di Roberto Fumagalli

Questo Convegno è stato pensato secondo il motto "Pensare globalmente, Agire localmente", che è il motto della Legambiente, ripreso nel documento costitutivo del Brianza Social Forum.

Parlando di acqua, "Pensare globalmente" significa rendersi conto delle problematiche mondiali di accesso all'acqua: in tal senso bastano solo alcuni dati. Oggi un miliardo e mezzo di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile e, rimanendo invariate le cose, nei prossimi decenni saranno tre miliardi le persone che non potranno disporre di questo bene fondamentale per la vita. La Banca Mondiale dice che le guerre nel ventunesimo secolo saranno guerre per l'acqua. Nello stesso conflitto in atto in Medio Oriente, l'acqua rientra come elemento di ricatto di Israele nei confronti del popolo Palestinese. Negli ultimi decenni Israele ha occupato le sorgenti d'acqua, potendo disporre in tal modo dei "rubinetti" per l'apertura o, peggio, per la chiusura degli approvvigionamenti idrici per la Palestina. In risposta alla crisi internazionale, la Banca Mondiale ha deciso di sostenere la privatizzazione delle acque. Parlare oggi di acqua quotata in borsa non è un eufemismo.

Di tali aspetti parlerà più compiutamente Emilio Molinari, vicepresidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell'Acqua.

"Agire localmente" significa scongiurare, a livello locale, la privatizzazione dell'acqua, la sua trasformazione in merce. La legge Galli prevede l'affidamento della gestione del ciclo integrato delle acque ad un gestore unico per ogni ATO. Il rischio è di svendere ai privati i nostri acquedotti e le nostre fognature. Occorre poi aggiungere che in Lombardia gli ATO sono stati individuati sulla base dei confini amministrativi delle Province; in tal modo gli Ambiti Territoriali non corrispondono al bacino idrografico di nessun fiume: ad esempio il bacino del fiume Lambro risulta suddiviso in 5 ATO (province di Como, Lecco, Milano, Lodi e città di Milano), il bacino del fiume Adda addirittura in 6 ATO (province di Sondrio, Lecco, Bergamo, Milano, Lodi, Cremona)!

Di questi aspetti parleranno i sindaci che abbiamo invitato: Mario Tentori di Barzago, Rocco Pugliese di Rogeno e Paolo Ceruti di Magreglio.