L’incontro del 13
aprile all’ARCI col giornalista di Famiglia Cristiana
“Bevete l’acqua del
rubinetto!”
Giuseppe Altamore: “Le acque minerali sono meno sicure e
costano fino a 1000 volte di più”
LECCO – “L’acqua
del rubinetto è più sicura delle acque minerali!”. A sostenerlo è Giuseppe Altamore,
giornalista di Famiglia Cristiana, intervenuto all’incontro dal titolo “I Predoni dell’Acqua” organizzato dal Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” di Merone e dal Gruppo Ambiente e Partecipazione di Oggiono, che si è tenuto
mercoledì scorso all’ARCI di Lecco.
Altamore, che ha scritto 2 libri sul
business delle acque minerali in bottiglia (“Qualcuno vuol darcela a bere” e “I
predoni dell’acqua: acquedotti, rubinetti, bottiglie: chi guadagna e chi
perde”), ha supportato le sue affermazioni a favore dell’acqua potabile con
tutta una serie di ricerche che attestano come l’acqua di rubinetto sia più sicura e più controllata delle minerali.
Ha detto Altamore: “I parametri
che devono rispettare le acque potabili sono spesso più restrittivi di quelli
applicati alle acque minerali. Per esempio la concentrazione massima ammissibile di
arsenico nell’acqua potabile è di 10 mg/L (microgrammi per litro), mentre per l’acqua minerale è di 50 mg/L, cinque volte superiore! Dunque se per ipotesi facessimo scorrere
nell’acquedotto un’acqua minerale, potrebbe succedere che questa non risulti potabile!”.
Nel corso dell’incontro, si è poi parlato dei costi (le minerali possono essere fino a 1000
volte più care dell’acqua di rubinetto!) e del problema derivante dallo smaltimento dei milioni di
bottiglie di plastica, che vanno a finire all’incenerimento o in discarica.
È pertanto riuscito lo scopo
prefissato dagli organizzatori: promuovere l’acqua di rubinetto, contro il
business delle acque minerali.
All’incontro è intervenuto anche Roberto Fumagalli, Presidente del Circolo
Ambiente "Ilaria Alpi" e Consigliere Nazionale del Contratto Mondiale
sull'Acqua, che ha insistito per il mantenimento
della gestione pubblica degli
acquedotti. “L’unico modo di
garantire buona qualità dell’acqua potabile e costi contenuti delle bollette –
ha dichiarato Fumagalli – è quello della gestione
pubblica; invece laddove si è aperto
alla privatizzazione, si è avuto un incremento dei
costi, a fronte di un sicuro peggioramento dei servizi idrici”.
Si ricorda che l’incontro con Altamore era inserito nell’ambito della “Settimana di Azione Globale sul Commercio”, che si è tenuta a Lecco dal 10 al 16 aprile e
che ha previsto tutta una serie di iniziative a favore del consumo critico.
CIRCOLO
AMBIENTE Ilaria Alpi
Merone, 16 aprile 2005