Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” denuncia
le manovre per la costituzione della società per i servizi idrici
Roberto Fumagalli: “La gestione
degli acquedotti deve restare pubblica”
COMO
- “NO alla società patrimoniale dell’acqua della provincia di Como con
dentro i privati!” È questo l’appello del Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” che denuncia le manovre “sotterranee” per la stesura dello Statuto
della nuova società proprietaria di acquedotti e depuratori, prevedendo
l’ingresso dei privati.
Dichiara Roberto Fumagalli,
presidente del Circolo Ambiente nonché consigliere nazionale del Contratto Mondiale
sull’Acqua: “Alcuni Sindaci stanno lavorando su bozze
di Statuto predisposte dalla stessa Unione Industriali di Como! È come dire che il pubblico si fa suggerire le
strategie dal privato. E la bozza che sta circolando nei comuni è pericolosa: si prevede che i privati entrino nella
società che avrà in mano la proprietà delle reti e la gestione degli
investimenti. Una vera e propria privatizzazione dell’acqua!”.
Infatti l’ingresso dei privati nella società di gestione,
potrebbe condizionare fortemente gli investimenti da realizzare sulle reti e
sugli impianti, privilegiando proprio quelli di
interesse privato, a scapito degli
impianti al servizio di tutta la collettività.
Ma proprio
contro l’ingresso dei privati nelle società patrimoniali dell’acqua, è stato
promosso un Referendum
abrogativo della legge regionale n. 18 del 2006, la norma che ha introdotto tale possibilità. La proposta di
Referendum è stata votata da 132 comuni lombardi, tra cui 12 della provincia di
Como: Lurate Caccivio,
Eupilio, Cucciago, Bulgarograsso, Merone, Longone al Segrino, Orsenigo,
Cirimido, Lambrugo, Consiglio di Rumo, Grandate, Moltrasio.
Il Circolo
Ambiente ricorda che il
Referendum è stato approvato dal Consiglio Regionale lo scorso 5 febbraio, e che
pertanto la norma regionale è da considerarsi illegittima. Infatti la stessa
Giunta Formigoni ha approvato un progetto di modifica, ora al vaglio della
Commissione ambiente del Pirellone.
La stessa
legge regionale è stata impugnata dal Governo per incostituzionalità.
Il Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” invita ora gli
amministratori più sensibili alla protesta. Conclude Fumagalli: “Chiediamo a tutti i comuni, ma
soprattutto a quelli che hanno votato il Referendum, di cancellare la
possibilità, presente e futura, di ingresso dei privati nella società di
gestione dell’acqua della provincia di Como. L’acqua è un bene comune che deve restare in mani pubbliche e che
pertanto non può essere gestito dai privati, che hanno l’unico interesse del
profitto, a scapito degli interessi dei cittadini e della qualità del
servizio!”.
Merone, 10
marzo 2007