Il
Comitato Lecchese Acqua Pubblica contesta le dichiarazioni del presidente della
Provincia sull’affidamento del servizio idrico
“L’ATO di Lecco
deve invece applicare la nuova legge regionale, senza passare dalla gara”
VALMADRERA (LC) –
“La decisione sulle modalità di
affidamento del servizio idrico spetta ai sindaci, ma se fosse per me
voterei per la gara”. Così si è espresso il
presidente della Provincia, Virginio Brivio, al termine dell’incontro
tenutosi giovedì sera a Valmadrera sul tema scottante della gestione del
servizio idrico. L’incontro, organizzato dal Comune di Calco in collaborazione
col Comitato Lecchese Acqua Pubblica,
aveva per titolo “Gestione pubblica dell’acqua in provincia di Lecco - Incontro
pubblico sugli scenari di gestione del servizio idrico
integrato, alla luce dell’evoluzione legislativa nazionale e regionale”.
Sono
intervenuti alla serata: Gilberto
Fumagalli, sindaco di Calco; Giulio De Capitani, presidente del Consiglio regionale; Virginio Brivio, presidente della Provincia di Lecco; Carlo Spreafico,
cons. regionale del partito democratico; Giovanni Cocciro, assessore del Comune di Cologno Monzese; Roberto
Fumagalli, consigliere nazionale del Contratto Mondiale sull’Acqua e membro del
Comitato Lecchese Acqua Pubblica.
Presenti in
sala alcuni sindaci lecchesi, una decina di assessori, alcuni responsabili di
aziende pubbliche di gestione acqua, oltre al pubblico interessato ad
approfondire il tema della gestione dell’acqua in provincia di Lecco.
Durante
l’incontro sono state illustrate le modifiche
alla Legge Regionale sui servizi idrici, recentemente votate dal Consiglio
Regionale. Le modifiche hanno cancellato l’obbligo, imposto dalla precedente
legge del 2006, di mettere a gara il servizio di erogazione dell’acqua.
Secondo il Comitato Lecchese Acqua Pubblica è ora
possibile, a livello di singoli ATO, applicare gli scenari aperti delle
modifiche di legge. Nel nostro caso l’ATO
di Lecco dovrebbe adeguare il Piano d’Ambito, affidando direttamente gestione
ed erogazione dei servizi idrici alla stessa società patrimoniale Idrolario
- proprietaria di reti ed impianti – adeguandone lo Statuto. In questo modo in
provincia di Lecco, così come in tutta la Lombardia, si potrà pertanto
mantenere la gestione dell’acqua tramite le aziende pubbliche locali, senza cadere nelle logiche della
finanziarizzazione e degli intrecci societari che, nel disegno di
Formigoni, avrebbero avuto in A2A il soggetto lanciato alla conquista
della gestione dell’acqua di tutta la Regione, unitamente ad energia, gas e
rifiuti.
Alcuni degli
amministratori presenti hanno addirittura contestato queste modifiche alla
legge regionale, affermando che l’affidamento diretto a una società totalmente
pubblica (in house) è difficile se non impossibile.
Come detto,
il presidente della provincia di Lecco, Virginio Brivio (che non solo in
passato aveva dichiarato di essere per l'acqua pubblica, ma è impegnato a
sostenere l’affidamento in house dalla delibera approvata dal Consiglio
provinciale nel novembre del 2006) ha concluso
affermando che: "la decisione finale spetta ai sindaci, ma se fosse per
me voterei per la gara".
Al contrario,
il presidente del Consiglio regionale, Giulio De Capitani, ha concluso
affermando che quella per l'acqua pubblica è una battaglia doverosa: “la
Lega sosterrà questa battaglia, nonostante leggi e leggine”, ricevendo
applausi dai cittadini presenti in sala.
Si rammenta
che, nonostante la precedente legge regionale del 2006, alcuni ATO lombardi,
tra cui quelli di Lodi e di Bergamo, hanno optato per l’affidamento diretto dei
servizi idrici ad una società pubblica (in house), senza ricorso alla gara.
Inoltre il Consiglio provinciale di Milano nelle sorse settimane ha votato un
Ordine del Giorno che chiede l’affidamento diretto ad un’unica società
totalmente pubblica.
Il Comitato Lecchese Acqua Pubblica,
deluso dalla parole del presidente Brivio e di alcuni sindaci, si appella ora
ai cittadini e a quei sindaci che, superando ristrette logiche di appartenenza,
vogliono battersi per l’acqua pubblica, senza se e senza ma. L’intento è quello di escludere l’acqua dal
mercato, sia attraverso l’approvazione di delibere che considerino l’acqua
come servizio privo di rilevanza economica, sia attraverso l’affidamento
del servizio idrico a soggetti totalmente pubblici, senza ricorrere alla gara.
Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i Beni Comuni
Lecco, 02 marzo 2009