Il CIRCOLO AMBIENTE contrario alla Convenzione per la miniera di Brenno
Roberto
Fumagalli: “Il Comune vuole svendere il territorio alla Cementeria Holcim”
COSTA MASNAGA (LC) – “No
alla discarica nella miniera di Brenno”. A gridarlo è il CIRCOLO
AMBIENTE, l’ex Circolo Legambiente di Merone, dopo aver letto la
Convenzione con cui il Comune di Costa Masnaga concede alla Cementeria di
Merone (oggi Holcim) di proseguire l’escavazione nella miniera di Brenno fino
al 2016. Nella Convenzione è previsto che il ripristino ambientale venga
eseguito depositando sul fondo della miniera ingenti quantità di macerie di
demolizione: si tratterebbe dunque di una vera e propria discarica di inerti!
Si legge infatti nella
Convenzione: “Si prevede di poter riempire la fossa di miniera dalla quota
190 metri (sul livello del mare) alla quota 230 metri, con inerti derivanti da
macerie di demolizione”.
Denuncia Roberto Fumagalli,
presidente del CIRCOLO AMBIENTE: “Il Comune di Costa Masnaga vuole
svendere il proprio territorio alla Holcim. Nella precedente Convenzione
l’Amministrazione aveva assicurato che non si sarebbe scavato oltre quota 215
metri. Ora non solo si concede alla Cementeria di scavare fino a 190 metri, ma
anche di aprire una discarica di inerti!”.
Il progetto di ripristino
ambientale prevede che la “buca” (vedi foto allegata) venga riempita
prima con inerti fino a quota 230 metri e poi si realizzi un lago convogliando
le acque del torrente Bevera.
Continua Fumagalli: “L’intera
operazione favorisce la Holcim che prima guadagna scavando la marna e poi
specula sul conferimento delle macerie di demolizione realizzando è un vero e
proprio business a danno dell’ambiente”.
Il CIRCOLO AMBIENTE ricorda
infatti che nelle discariche di inerti quasi mai vengono eseguiti controlli
pubblici per verificare la qualità delle macerie che vengono depositate.
Pertanto sul fondo della miniera potrebbero finire materiali tossici come
l’amianto.
Conclude Fumagalli: “Pensiamo
al danno ambientale che potrebbe essere causato da materiali inquinanti che
vengono poi a contatto con le acque del futuro lago e quindi del torrente
Bevera. Noi chiediamo al Comune di Costa Masnaga di tornare sui propri
passi e di negare alla Holcim la possibilità di scavare oltre quota 215 metri”.
CIRCOLO
AMBIENTE
Merone, 07 aprile 2004