Canzo: stop al consumo di territorio
Roberto Fumagalli: “No alle costruzioni nelle aree a rischio: nel
1936 vi fu l’esondazione del torrente Ravella, nel
2010 la frana in via Laguccio”
CANZO (CO) – “Basta
nuove case a Canzo, il PGT deve escludere le aree di
nuova edificazione e puntare sulle ristrutturazioni”. È questo, in
estrema sintesi, il contenuto delle osservazioni, presentate dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, al Piano di
Governo del Territorio di Canzo, che prevede di poter
costruire in alcune aree verdi particolarmente delicate.
Dichiara Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “Il PGT adottato dal Consiglio Comunale di Canzo prevede, tra le altre, di rendere edificabili alcune aree, attualmente verdi,
situate nei pressi del torrente Ravella e nella valle
del torrente Pesora; sono zone a rischio poiché, in
caso di forti piogge, i corsi d’acqua potrebbero esondare
e mettere a rischio le abitazioni. Inoltre si vorrebbe far costruire nelle aree ai
piedi del Monte Scioscia e della Costa di Cranno, zone di cui è noto il rischio frana. Anche
Il Circolo Ambiente ricorda che una
buona parte del territorio di Canzo è a rischio
idrogeologico: “Basti ricordare che nel
1936 il torrente Ravella esondò,
provocando la distruzione di tre ponti e di una casa (*);
altri allagamenti si sono verificati in anni più recenti, a dimostrazione che
il rischio continua. Inoltre nel 2010 una frana si staccò dalle pendici
della Costa di Cranno, minacciando alcune abitazioni
di via Laguccio, che dovettero essere evacuate; contemporaneamente
venne emessa un’ordinanza che prescriveva il divieto
momentaneo all’edificazione. Ora, paradossalmente, il Comune prevede di rendere
edificabili alcune aree situate in prossimità dei torrenti Ravella
e Pesora, e una zona situata ai piedi delle pendici
della Costa di Cranno! Al contrario, gli eventi del passato devono far riflettere, fino a rinunciare
all’edificazione nelle zone a rischio idrogeologico”.
Gli ambientalisti ritengono che il territorio di Canzo vada tutelato, per
questo chiedono al Consiglio Comunale di
Canzo di stralciare dal PGT la possibilità di
costruire nelle aree a rischio e in particolare: nella Valle del Pesora (torrente Pesora), in via Bosisio Orlando (torrente Ravella), in via Laguccio (Costa
di Cranno), in via Grandi (Monte Scioscia)
e ancora in località Sorgente verso Gajum (torrente Ravella).
Conclude Fumagalli: “Canzo, pur
avendo subito nei decenni passati una forte urbanizzazione, ha conservato qualità di carattere
paesaggistico di notevole pregio; per questo il territorio deve essere
preservato da un’ulteriore colata di cemento. Anche in considerazione dell’attuale crisi
del mercato dell’edilizia, Canzo, così come altri
paesi dell’Erbese e del Triangolo Lariano, non
ha bisogno di nuove costruzioni, semmai del recupero dei molti vecchi edifici
che andrebbero ristrutturati”.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Merone, 18 marzo 2013
(*): riportiamo
quanto cita il sito wikipedia
alla voce torrente Ravella (http://it.wikipedia.org/wiki/Ravella):
“Il
nome Ravella potrebbe derivare da rapa o rava (col significato di frana, smottamento), che deriverebbe a suo turno
da grava un termine celtico per
indicare "ghiaia". Nel