Più di 200 persone all’assemblea organizzata da
Legambiente Merone e da Insieme per Merone
La Cementeria di Merone non deve incenerire i rifiuti !
MERONE (CO) - Più di 200 persone (vedi foto) hanno partecipato
all’assemblea pubblica dal titolo "Cosa brucia la Cementeria
di
Merone?",
organizzata l’altra sera dalla Legambiente di Merone e dal gruppo
consigliare Insieme per Merone.
I relatori hanno spiegato quali
sono i combustibili e i rifiuti bruciati nei forni del
cementificio. In un anno possono essere inceneriti più di 100 mila
tonnellate di rifiuti di vario genere, da quelli pericolosi provenienti da
industrie chimiche, alle farine animali, fino al C.D.R. (Combustibile
Derivato dai Rifiuti) che il cementificio meronese ha recentemente comunicato
di voler bruciare.
Roberto Fumagalli, presidente di Legambiente Merone, ha voluto fare i conti in tasca al cementificio: “L’azienda potrebbe guadagnare dall’incenerimento dei rifiuti circa 53 milioni di euro all’anno, più di 100 miliardi delle vecchie lire!”.
Marco Caldiroli, esperto
ambientale di Medicina Democratica, ha sfatato le considerazioni avanzate dalla
Cementeria in merito alla combustione dei rifiuti. “È falso affermare che i
cementifici siano più sicuri degli inceneritori. Se nei forni da cemento
immettiamo i rifiuti, avremo un sicuro aumento delle diossine e di altri
inquinanti dannosi per la salute”. Caldiroli ha poi fornito alcuni dati
in merito alle emissioni: “Dai camini dei 2 forni escono circa 45
tonnellate all’anno di polveri, un dato che da solo rende l’idea del
pesante inquinamento prodotto dal cementificio”.
Rocco Pugliese, sindaco
di Rogeno, ha ricordato le delibere approvate dal Consiglio del suo Comune
(confinante con Merone), con le quali si chiedeva alla Regione Lombardia di
revocare le autorizzazioni per la combustione dei rifiuti e delle farine
animali. Pugliese ha poi concluso con una proposta choc: “La Cementeria
di Merone non può trasformarsi in un inceneritore, piuttosto deve chiudere i
suoi impianti!”. Legambiente Merone ha appoggiato questa posizione,
ribadendo che il Piano Territoriale del Parco Valle Lambro (dentro il
cui perimetro si trova il cementificio) vieta la presenza degli inceneritori.
Pietro Brindisi, capogruppo
consigliare di Insieme per Merone, ha denunciato l’atteggiamento accomodante
del Comune di Merone e in particolare del Sindaco Mario Redaelli, nei confronti
del cementificio.
Dal dibattito coi cittadini
presenti, è emersa la preoccupazione dei cittadini di Merone e dei comuni
limitrofi, per l’inquinamento prodotto dalla Cementeria.
Presenti anche il Comitato di
Ternate che si batte contro l’incenerimento dei rifiuti nel cementificio
varesino (di proprietà della stessa Cementeria di Merone, gruppo Holcim), e il
Comitato “Cassago Viva” che intende scongiurare la possibilità che nella ex
Cementeria di Cassago venga realizzata una centrale elettrica.
Merone, 21 ottobre 2002
LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)
- Ricavo
dallo smaltimento dei rifiuti bruciati dalla Cementeria di Merone