Il Circolo Ambiente “Ilaria
Alpi” interviene in merito all’attività del cementificio
No alle cave e ai rifiuti della Cementeria di Merone
“La Provincia di Lecco deve
pronunciarsi contro le nuove escavazioni e contro l’incenerimento da parte
della Holcim"
MERONE (CO) – “L’Amministrazione
Provinciale di Lecco deve pronunciarsi contro le nuove escavazioni e contro
l’incenerimento dei rifiuti da parte della cementeria Holcim di Merone”. È questo l’invito che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” rivolge alla Provincia di Lecco, dopo
l’audizione dei vertici della multinazionale svizzera dinanzi alle Commissioni
Ambiente ed Attività Produttive di Villa Locatelli, e alla vigilia del Cornizzolo
Day, a cui anche l’associazione ambientalista di Merone ha dato la sua
adesione.
Dichiara Roberto
Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “E’ nostra intenzione
richiedere alle stesse Commissioni un’audizione in cui vorremmo discutere del pesante
impatto dell’attività del cementificio, sia per quanto riguarda le escavazioni
che per l’incenerimento dei rifiuti nei forni di Merone. Ricordiamo infatti
che i siti attivi di escavazione sono ubicati proprio in provincia di Lecco:
la miniera di Brenno di Costa Masnaga, l’Alpetto di Cesana Brianza,
la Valle Oscura di Galbiate e la Rio Gambaione di Bulciago-Cassago.
Tutte con un impatto devastante sul territorio. Infine rammentiamo che, in base
ad uno studio sulle ricadute, i fumi derivanti dai camini dello stabilimento
di Merone colpiscono soprattutto i comuni della sponda lecchese, Costa
Masnaga e Rogeno in particolare”.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che di
recente la Regione ha autorizzato la cementeria di Merone a bruciare più di
100.000 tonnellate all’anno di rifiuti di diversa origine tra cui: peci e oli provenienti
dall’industria chimica, farine e grassi animali, fanghi da depurazione ed altri ancora. Con la stessa
autorizzazione, la Regione ha concesso alla Holcim deroghe per alcuni
inquinanti contenuti nei fumi emessi dal cementificio, che hanno permesso
alla multinazionale di emettere in atmosfera alcuni inquinanti oltre i limiti
prescritti dalla normativa europea, tra cui ossidi di Zolfo (4 volte oltre il
limite), ossidi di Azoto (50% oltre il limite), Carbonio organico (5 volte
oltre il limite!).
Contro tale autorizzazione
si era espressa anche la Giunta Provinciale di Lecco, che aveva subordinato il
parere alle seguenti condizioni:
“ - nessuna deroga ai
limiti previsti dal D.lgs n. 133/2005 per quanto riguarda il TOC (composti
organici volatili) e l’SO2 (anidride solforosa);
- acquisizione di
Valutazione d’Incidenza per il SIC lago di Pusiano;
- realizzazione di
adeguate misure di compensazione.”
Condizioni che non sono
state tenute in considerazioni dalla Regione.
Si tratta ora, secondo il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, di impedire alla
cementeria di continuare a deturpare il territorio, sia a causa delle
escavazioni che per le emissioni in atmosfera.
Conclude Fumagalli: “Coerentemente con quanto più volte affermato
in passato, la Provincia di Lecco non deve permettere l’apertura di nuovi
ambiti estrattivi e deve impedire l’incenerimento dei rifiuti. La Holcim
non può continuare a bruciare i rifiuti in un territorio già pesantemente
inquinato!”
Merone, 31 maggio 2008