Il Circolo Ambiente “Ilaria
Alpi” disapprova il Protocollo d’intesa siglato tra le istituzioni e la Holcim
No al Protocollo sui rifiuti bruciati nella
Cementeria di Merone!
“I Comuni e le Province devono
schierarsi contro l’incenerimento da parte della Holcim"
MERONE (CO) – “Inutile e scandaloso il
Protocollo d’intesa sottoscritto tra le istituzioni e la Holcim per l’incenerimento dei rifiuti nella cementeria di
Merone”. Così il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” commenta il Protocollo d’Intesa siglato tra
i Comuni di Merone e Monguzzo, le Province di Como e Lecco e la multinazionale svizzera, per l’utilizzo
dei rifiuti nei forni del cementificio meronese.
Nel “Protocollo per un
utilizzo responsabile ed ecoefficiente (!?) delle risorse energetiche
alternative presso la cementeria di Merone” ci si limita a stabilire:
-
il monitoraggio in continuo delle emissioni dai forni;
-
le analisi quadrimestrali, eseguite da “Società competenti”, per
alcune sostanze inquinanti;
-
la creazione di una commissione tecnica, formata dai rappresentanti
delle 4 istituzioni pubbliche e dalla Holcim stessa (!?).
Dichiara Roberto
Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “Il Protocollo non aggiunge
niente di nuovo a quanto già esiste e che, come più volte denunciato, non è mai
servito a ridurre l’impatto ambientale dell’attività della Holcim. Infatti il
monitoraggio continuo è imposto dalla legge e a Merone esiste già da anni. Le
analisi quadrimestrali saranno eseguite da un laboratorio privato pagato dalla
Holcim stessa! Anche la commissione tecnica esisteva già da anni (senza
la Provincia di Lecco) e finora non ha prodotto alcun risultato, basti
pensare che le decisioni devono essere “concordate” con la cementeria stessa! Per
noi questo accordo è scandaloso: il Protocollo non servirà a nulla, se non ad
avallare l’incenerimento dei rifiuti. In pratica è l’ennesimo appiattimento
delle istituzioni nei confronti della multinazionale svizzera!”
A conferma di questo è
sufficiente sottolineare come gli enti pubblici non hanno nemmeno avuto il
coraggio di inserire nel documento la parola <<rifiuti>>
(che non compare mai nel testo…): infatti si parla di <<risorse
energetiche alternative>>, la solita mistificazione usata
dall’azienda che, ancora una volta, vede le istituzioni succubi.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che, in base ad uno studio
sulle ricadute, i fumi derivanti dai camini dello stabilimento di Merone
colpiscono sia i comuni della provincia di Como che quelli della sponda
lecchese, Costa Masnaga e Rogeno in particolare.
Inoltre ad ottobre dello
scorso anno la Regione ha autorizzato
la cementeria di Merone a bruciare più di 100.000 tonnellate all’anno di
<<rifiuti>> di diversa origine tra cui: peci e oli provenienti dall’industria chimica, farine e grassi animali,
fanghi da depurazione ed altri
ancora. Con la stessa autorizzazione, la Regione ha concesso alla Holcim
deroghe per alcuni inquinanti contenuti nei fumi emessi dal cementificio,
che hanno permesso alla multinazionale di emettere in atmosfera alcuni
inquinanti oltre i limiti prescritti dalla normativa europea, tra cui ossidi di
Zolfo (4 volte oltre il limite), ossidi di Azoto (50% oltre il limite),
Carbonio organico (5 volte oltre il limite!).
Contro tale autorizzazione
si erano inizialmente (settembre 2007) espressi anche i Sindaci di Merone e
Monguzzo, oltre alla Giunta Provinciale di Lecco, la quale aveva subordinato il
parere alle seguenti condizioni:
“ - nessuna deroga ai
limiti previsti dal D.lgs n. 133/2005 per quanto riguarda il TOC (composti
organici volatili) e l’SO2 (anidride solforosa);
- acquisizione di
Valutazione d’Incidenza per il SIC lago di Pusiano;
- realizzazione di
adeguate misure di compensazione.”
Condizioni che non sono
state tenute in considerazioni dalla Regione.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” insiste sul fatto che le
istituzioni debbano adoperarsi per impedire alla cementeria di inquinare
bruciando decine di migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi.
Conclude Fumagalli: “Le istituzioni, anziché sottoscrivere questo
inutile Protocollo, devono impedire l’incenerimento dei rifiuti. La Holcim
non può continuare a bruciare i rifiuti in un territorio già pesantemente
inquinato!”
Merone, 29 settembre 2008