I risultati delle analisi delle acque del fiume eseguiti nell'ambito della campagna "Lambro da vivere"

Lambro: acque da disinquinare

MERONE (CO) - Le acque dell'alto Lambro necessitano di interventi di disinquinamento, mentre il depuratore di Merone contribuisce ancora ad aumentare l'inquinamento organico e industriale.

è questa la lettura dei risultati delle analisi eseguite sull'alto Lambro da Legambiente Lombardia nel corso della campagna "Lambro da vivere", organizzata nel nostro territorio (a cura del Circolo Legambiente di Merone) dal 20 al 27 maggio scorsi, e che ora sta proseguendo verso il Po (per il calendario completo della campagna, vedasi il sito www.lambro.it).

Le analisi (allegate) sono state eseguite in 2 punti, a monte e a valle del depuratore di Baggero, rispettivamente in località Corazziere a Merone e in corrispondenza del ponte di Lambrugo. Le analisi in località Corazziere attestano una situazione di inquinamento: a tale proposito occorre ricordare che in questa zona il fiume già risente dell'apporto delle acque del torrente Bevera di Molteno, che è il principale affluente del Lambro.

Dopo lo scarico del depuratore di Baggero l'inquinamento aumenta (anche se non sensibilmente): crescono il COD (parametro che rileva l'inquinamento organico, cioè quello proveniente dalle fognature civili) e lo zinco (parametro che rileva l'inquinamento di provenienza industriale, poiché tra gli scarichi trattati dal depuratore dell'ASIL sono presenti anche scarichi da industrie di lavorazione di metalli). Per la precisione il COD passa dai circa 4 mg/litro al Corazziere ai 16 mg/litro a valle del depuratore, mentre lo zinco passa da una presenza minima a monte ad un valore di 0,015 mg/litro al ponte di Lambrugo.

Sulla base di questi parametri chimici, il Lambro scende dalla classe II a monte del depuratore, alla classe III in zona Lambrugo. Invece dalle analisi dell'IBE (Indice Biotico Esteso, che misura la "qualità biologica" del fiume) risulta una ridotta biodiversità degli organismi bentonici (cioè dei microrganismi che vivono sul fondo del fiume), al punto di dover attestare questo tratto di Lambro in classe III, che sta ad indicare un "ambiente inquinato" (ricordiamo che le analisi dell' IBE vanno dalla classe 1° (ambiente non inquinato), alla classe V (ambiente fortemente inquinato).

Occorre pertanto sottolineare che, seppur in presenza di una situazione non allarmante, la qualità delle acque dell'alto Lambro richiede ulteriori sforzi per giungere al risanamento e soprattutto per arrivare all'obiettivo della balneabilità che abbiamo posto attraverso la campagna "Lambro da vivere".

Un'ultima considerazione va fatta sul problema delle acque "colorate", evidenti dopo lo scarico del depuratore di Merone: il problema è sì dell'ASIL ma la responsabilità è delle tintorie che scaricano nei collettori consortili senza essersi dotate di idonei impianti di decolorazione, lasciando la responsabilità e l'onere all'impianto di Baggero. In pratica i cittadini pagano per la depurazione delle acque di origine industriale, oltre al danno la beffa......

 

Merone, 15 giugno 2001

LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)