La tangentopoli dei fiumi . . .
e il Lambro ?

Il Prof. Mario Catania, arrestato giovedì scorso, ha autorizzato i lavori sul Bevera a Merone


I protagonisti della tangentopoli dei fiumi sono passati anche da Merone. Infatti il Prof. Mario Catania (uno degli arrestati eccellenti nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti per i lavori post-alluvione in Lombardia), nella sua qualità di Vice Commissario per l'Emergenza della Regione Lombardia, ha firmato il decreto per la costruzione della tanto contestata vasca di laminazione (o cassa di espansione) in località Baggero di Merone.
La vasca dovrebbe servire, nelle intenzioni della Regione, a contenere le eventuali piene (calcolate su un tempo di ritorno di 100 anni!) del torrente Bevera, prima della confluenza nel Lambro. Il nostro Circolo Legambiente ha da sempre contestato questa opera (ormai, nostro malgrado, in fase di ultimazione) fino a presentare, nel novembre 1999, un esposto alla Magistratura per l'ipotesi di reato di "deturpamento di bellezze ambientali" a carico dell'Ufficio per la Gestione dell'Emergenza della Regione Lombardia, nella persona del Prof. Mario Catania.

Questa vasca di laminazione si inserisce nel ben più disastroso "Progetto per la sistemazione idraulica del fiume Lambro dalle sorgenti a Villasanta", approvato nel 1998 dalla Regione Lombardia: 61 miliardi per la cementificazione delle sponde del nostro fiume.

E proprio nell'ambito dell'inchiesta per gli appalti "truccati" per opere di regimazione idraulica (su altri fiumi) sono stati arrestati il Consigliere Regionale di Forza Italia Massimo Guarischi, il Prof. Mario Catania e altri politici, funzionari pubblici e imprenditori.
In una delle intercettazioni telefoniche (riportate da Il Corriere della Sera) alcuni imprenditori coinvolti citano anche il "Bevera": si tratta dello stesso torrente che attraversa Merone ?

Legambiente ha sempre criticato tali lavori sui corsi d'acqua, lavori che sovente utilizzano il canale dell'emergenza post-alluvione per ovviare alle normali procedure di appalto: spesso si tratta di interventi inutili o addirittura devastanti, allo scopo di creare a loro volta dissesto e quindi possibilità di intervento futuro a tutto vantaggio di politici e imprenditori corrotti.

Il nostro Circolo Legambiente mette in guardia la Regione, che ha approvato il "Progetto Lambro" da 61 miliardi, affinchÈ non si realizzino opere inutili e si eviti l'uso di cemento sulle sponde del fiume.

Chiediamo che i soldi vengano utilizzati per:
  • interventi mirati dove esiste reale pericolo per le case (es. consolidamento degli argini ricorrendo a tecniche di bioingegneria);

  • interventi di rinaturalizzazione delle sponde laddove in passato sono state eseguite opere di cementificazione.


  • In caso contrario occorrerà sperare solo nelle manette ...

    Merone, 25 settembre 2000