Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” contesta la
decisione del Parlamento per l’energia atomica
“Occorre puntare sul risparmio
energetico e sul solare”
“No al ritorno del nucleare in Italia, poiché è una
tecnologia vecchia, inquinante e pericolosa!”. È questa la denuncia del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” che contesta i
contenuti del Decreto Sviluppo votato ieri dal Parlamento, col quale viene
reintrodotta la possibilità di realizzare nuove centrali nucleari.
Col
Decreto Sviluppo, il Parlamento ha votato la delega al Governo per la
realizzazione di nuove centrali nucleari. Questo a distanza di 22 anni dal
referendum che aveva chiuso la parentesi del nucleare nel nostro Paese.
Denunciano
i responsabili del Circolo Ambiente: “Illegittimamente il Parlamento ha
ignorato il parere dei cittadini italiani che nel 1987 avevano detto no ad una
produzione energetica vecchia, inquinante e pericolosa! A distanza di 22
anni, le ricerche sul nucleare non hanno scongiurato i rischi legati ad
eventuali incidenti che avrebbero conseguenze disastrose sulla popolazione
di un intero continente. Così come rimangono i problemi relativi alla
pericolosità delle scorie radioattive: basti pensare che in Italia non si è
mai risolto il problema dello stoccaggio delle scorie delle vecchie centrali
dismesse”.
Anche
se il Decreto Sviluppo (quale sviluppo?) evita di considerarle, le vere
alternative al nucleare esistono. Infatti la più grande risorsa energetica è
il risparmio, che da solo ridurrebbe di oltre il 30% i consumi. E poi il
ricorso alle fonti rinnovabili, in particolare all’energia solare,
ancora poco sfruttata in Italia.
Per
tutti questi motivi il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” invita tutti i
cittadini e le forze politiche e sociali a mobilitarsi per scongiurare la
possibilità che in Italia si progettino e realizzino nuove centrali nucleari.
Merone, 10
luglio 2009