Il Tribunale di Lecco
ha ammesso la costituzione di parte civile dell'associazione ambientalista, nel
procedimento sul traffico illecito di rifiuti dell’impresa infiltrata dalla ‘ndrangheta
Perego Strade: il
Circolo Ambiente e' parte civile nel processo sui reati
ambientali
Roberto Fumagalli: “Chiediamo la condanna dei responsabili dei
reati ambientali in molti cantieri della Brianza!”
LECCO – Il Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” e' parte civile nel processo sui
presumibili danni ambientali causati dalla Perego Strade in molti cantieri a
nord di Milano, passando per
A deciderlo
e' stato oggi, 24 giugno 2014, il Giudice monocratico
del Tribunale a Lecco, Salvatore Catalano, che ha appunto ammesso la costituzione
di parte civile dell'associazione Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, nel procedimento
penale contro i responsabili della Perego Strade (impresa infiltrata dalla ‘ndrangheta), accusati di reati ambientali perpetrati in svariati
cantieri, ubicati in particolare nelle province di Lecco, Como e della Brianza.
Questo il commento di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi”: "Col
nostro avvocato, Maria Grazia Corti, siamo riusciti a far sì che la nostra
associazione possa stare nel processo contro
i responsabili della Perego Strade,
accusati dello smaltimento abusivo di rifiuti di varia origine in molti
cantieri gestiti dall'impresa infiltrata dalla 'ndrangheta. Spiace considerare che le Istituzioni (Comuni, Province) non si
siano altrettanto costituite come parti civili".
Si rammentano i dati inquietanti contenuti nel
decreto di rinvio a giudizio dei titolari della Perego Strade (insieme ad altre persone):
si parla di circa 2.600 tonnellate di
rifiuti di diversa origine (provenienti da vari cantieri, tra cui alcuni di
Canzo, Como e Milano) che sarebbero stati depositati
abusivamente, ovvero senza autorizzazione, nell’area della ex cementeria di Cassago Brianza. Si
parla inoltre di circa 110 mila metri
cubi di macerie da demolizione provenienti da 78
cantieri (per un totale di più di 6
mila trasporti con camion!), depositati dapprima a Cassago
e poi portati in alcuni cantieri della zona, tra cui quello del nuovo Ospedale S. Anna di Como, del raddoppio ferroviario Carnate-Airuno,
dello svincolo stradale di Lurago d’Erba, e poi cantieri di Orsenigo, Nibionno ed altri ancora. Il
tutto si sarebbe verificato nel periodo che va dal 2008 al 2009.
Proprio qualche anno prima, nel 2006, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” lanciò
un allarme sui possibili danni ambientali derivanti dal deposito di inerti
nella miniera di Cassago Brianza, annessa all’area
dell’ex cementeria. Così scrivevamo nello specifico “…
non è chiaro chi e come eseguirà i controlli sul materiale conferito.
La preoccupazione è infatti che i controlli vengano
delegati … alle stesse imprese edili che conferiranno i loro scarti”, e
paventavamo possibili conferimenti di “materiali inquinanti” nell’area
della miniera di Cassago, allora gestita proprio
dalla Perego Strade.
Si ricorda che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” da più di 20 anni lotta contro gli
scempi ambientali nel territorio compreso tra le province di Lecco, Como e
della Brianza.
Con la
costituzione di parte civile, il Circolo Ambiente “Ilaria
Alpi” ha voluto sostenere il lavoro di inchiesta delle Procure ed
evidenziare il pesante danno ambientale perpetrato al nostro territorio. Occorre infatti
considerare che una parte dei rifiuti
risulterebbe tutt’ora interrata in corrispondenza di importanti strutture
pubbliche come appunto il nuovo Ospedale S. Anna o opere viabilistiche e
ferroviarie realizzate negli ultimi anni.
Conclude Fumagalli: "Alla Magistratura chiediamo la condanna dei responsabili dei reati
ambientali e la possibilità di ripristino ecologico".
CIRCOLO AMBIENTE
“Ilaria Alpi”
Merone, 24 giugno 2014