Udienza in Tribunale
di Lecco, dove il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" è parte civile per i
danni ambientali causati dall’impresa infiltrata dalla ‘ndrangheta
Perego Strade: richieste
di condanna per il traffico illecito di rifiuti
Il Circolo Ambiente: “Da condannare i titolari della Perego
Strade, responsabili dei reati ambientali in molti cantieri della Brianza!”
LECCO – Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” sostiene
il Pubblico Ministero che ha chiesto la condanna dei titolari della Perego
Strade per il traffico illecito di rifiuti in svariati cantieri, ubicati in
particolare nelle province di Lecco, Como e della Brianza.
L'associazione ambientalista, unica parte civile nel processo sui presumibili
danni ambientali causati dalla Perego Strade, si "allinea" al PM Alessandra Dolci che,
nell'udienza del 14 settembre, ha chiesto la
condanna per Perego Ivano (anni 2, mesi 6 di reclusione), per Perego
Claudio (anni 1, mesi 4 di reclusione), per Perego Elena (anni 1 di reclusione)
oltre che per Sala Paolo e Ghezzi Tommaso, ciascuno
ad anni 1 e mesi 4 di reclusione.
Si ricorda che nel procedimento penale i responsabili della Perego Strade (impresa
infiltrata dalla ‘ndrangheta), sono accusati
di reati ambientali per il traffico e lo sversamento
illecito di rifiuti in molti cantieri, tra Lecco, Como e la Brianza.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”,
tramite il proprio avvocato Maria Grazia Corti, ha chiesto al Tribunale di
Lecco di "condannare gli imputati
Perego Ivano, Perego Claudio, Pavone Andrea, Barone Giovanni, Ghezzi Tommaso, Sala Paolo e Perego Elena, in via tra loro
solidale al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile costituita".
Si rammentano i dati contenuti nel
decreto di rinvio a giudizio dei titolari della Perego Strade: migliaia di tonnellate
di rifiuti di diversa origine (provenienti da vari cantieri, tra cui alcuni
di Como e Milano) che sarebbero state depositate senza autorizzazione nell’area
della ex cementeria di Cassago Brianza. Si parla inoltre di oltre centomila metri cubi di macerie da demolizione
provenienti da svariati cantieri, depositati dapprima a Cassago
e poi portati in alcuni cantieri della zona. Il tutto si sarebbe verificato nel
periodo che va dal 2008 al 2009.
Proprio qualche anno prima, nel 2006, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
lanciò un allarme sui possibili danni ambientali derivanti dal deposito di
inerti nella miniera di Cassago Brianza, annessa all’area
dell’ex cementeria. Così scrivevamo nello specifico “… non è chiaro chi
e come eseguirà i controlli sul materiale conferito. La preoccupazione è
infatti che i controlli vengano delegati … alle stesse imprese edili che
conferiranno i loro scarti”, e paventavamo possibili conferimenti di “materiali
inquinanti” nell’area della miniera di Cassago,
allora gestita proprio dalla Perego Strade.
Conclude il Circolo Ambiente “Ilaria
Alpi”: "Alla Magistratura chiediamo la
condanna dei responsabili dei reati ambientali perpetrati dall'impresa Perego
Strade".
CIRCOLO AMBIENTE
“Ilaria Alpi”
Alzate B.za, 15 settembre 2015