Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” soddisfatto per il
rinvio dell’approvazione del piano provinciale dei rifiuti
Stop al Piano Rifiuti della Provincia di Como!
COMO - “Grande soddisfazione per
il rinvio dell’approvazione del Piano provinciale dei rifiuti”. È questo il commento del Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” alla notizia
che il Consiglio
Provinciale di Como ha rimandato l’approvazione del piano di gestione dei
rifiuti a dopo le elezioni.
Gli ambientalisti hanno da sempre contestato il Piano
rifiuti, in quanto la sua eventuale approvazione avrebbe peggiorato la qualità
dell’ambiente nella nostra Provincia. Infatti nel piano era prevista anche
la possibilità di incenerire i rifiuti nei forni della cementeria Holcim di
Merone.
Per contrastare tale scelta, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” aveva presentato le osservazioni al Piano dei rifiuti, contestando la scelta della Provincia, che aveva ritenuto prioritario l'incenerimento piuttosto che impegnarsi nella riduzione alla fonte dei rifiuti e nella raccolta differenziata.
Questo il commento dei
responsabili del Circolo Ambiente: "Ogni anno in provincia di Como si
produce una montagna pari a 800 mila tonnellate tra rifiuti urbani e rifiuti
speciali. Mentre la raccolta differenziata è ferma ad una percentuale del 40%.
Nonostante questi dati sconfortanti, il Piano dalla Provincia non prevedeva
nessuna azione per ridurre la produzione dei rifiuti e per aumentare la
raccolta differenziata. Noi avevamo chiesto interventi per ridurre la
quantità dei rifiuti e di portare la percentuale di separazione al 75%. In
tal modo non vi sarà bisogno di bruciare i rifiuti nei forni della Holcim".
Ha scritto il Circolo
Ambiente “Ilaria Alpi” nelle
proprie osservazioni: “L'area su cui
sorge la Cementeria di Merone è ubicata all’interno del perimetro del
Parco Valle Lambro, il cui Piano Territoriale di Coordinamento prescrive il
divieto di presenza di inceneritori. Inoltre il cementificio è inserito in
un’area fortemente antropizzata, con abitazioni distanti pochi metri dallo
stabilimento. Tutte queste considerazioni portano ad escludere la
possibilità di trasformare il cementificio in un inceneritore. Infatti la combustione dei rifiuti nei forni
del cementificio potrebbe rappresentare un rischio ambientale dovuto
all'inquinamento del suolo, dell'acqua, dell'aria. Le ricadute connesse alle
emissioni provenienti dal cementificio interessano numerose comunità nel raggio
di alcuni chilometri e la mancanza di indagini epidemiologiche sulla
popolazione esposta alle ricadute provenienti dalle emissioni del complesso
industriale, sono fonte di preoccupazione. La Cementeria di Merone brucia già nei propri forni
rifiuti di diversa provenienza e tipologia, per un quantitativo annuo che può
arrivare fino a 100.000 tonnellate. Tra questi rifiuti vi sono: peci e oli provenienti dall’industria
chimica, terre da sbianca, farine e grassi animali, fanghi da depurazione, CDR
ed altri ancora”.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiama ora
all’appello tutti i Sindaci dei comuni dell’Erbese. Concludono gli ambientalisti: “Occorre
che tutti i comuni della zona si schierino
contro l’incenerimento dei rifiuti in cementeria. Ricordiamo che i
Sindaci sono i responsabili della salute pubblica: essi hanno cioè la
responsabilità di tutelare la salute dei loro concittadini, pertanto devono
attivarsi al più presto per impedire alla Holcim di continuare a bruciare i
rifiuti!”