Un riporto di materiali di scavo rischia di deturpare una preziosa area naturale

Barzago: scempio ambientale in Valmara !

BARZAGO (LC) - Un tentativo di deturpare il paesaggio, un vero e proprio scempio ambientale. Così possiamo definire il riporto di materiali di scavo che è stato realizzato negli ultimi mesi a Barzago in località Valmara, sul terreno di proprietà di un imprenditore agricolo.

Il contadino ha messo a disposizione i propri campi per far depositare ad un'impresa edile migliaia di metri cubi di materiale di scavo. Le nostre foto sono inequivocabili: in pochi mesi è stata modificata la morfologia naturale del territorio. Cumuli di terra pronti per riempire una zona umida; mentre le tradizionali "balze", tipiche del paesaggio brianzolo, sono già state eliminate da centinaia di "camionate" di terra.

Sappiamo che il Comune di Barzago ha già preso gli opportuni provvedimenti: Ordinanze di sospensione dei lavori e Ordinanze di ripristino (a cui però l'agricoltore non ancora ottemperato) e la conseguente segnalazione alla Magistratura. Ma il contadino e l'impresa edile continuano imperterriti ad andare avanti. Il paradosso è che anche il Direttore dei Lavori per conto dell'agricoltore, si è "dissociato", segnalando a sua volta la non conformità dei lavori!

A nostra volta, la Legambiente ha fatto pervenire un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Lecco. L'ipotesi di reato è quella di abuso edilizio a carico del proprietario e dell'impresa edile.

Ricordiamo che la Valmara, un'area naturale di particolare pregio, si trova a ridosso dell'istituendo Parco Sovracomunale della Valletta. Proprio Legambiente aveva chiesto di inserire nel PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) anche l'area della Valmara.

E ricordiamo che qualche anno fa, nel corso dell'iniziativa di Legambiente "Puliamo il Mondo", decine di volontari barzaghesi e non avevano ripulito la stessa area dai rifiuti: ora la beffa...

Dice Roberto Fumagalli, responsabile del Circolo Legambiente di Merone: "Ancora una volta dobbiamo denunciare persone senza scrupolo che mettono a disposizione i loro terreni per scaricare materiali di scavo che, se inviati a discarica, costerebbero alle imprese edili fino a 10 mila lire al metro cubo. Questa forma abusiva di smaltimento fa risparmiare alle imprese circa 200 mila lire per ogni camion, e in cambio il proprietario del terreno riceve una "mancia". Alla Magistratura abbiamo chiesto una condanna esemplare per il contadino e per l'impresa edile, entrambi responsabili del danno ambientale.".

Merone, 30 agosto 2001

LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)