La raccolta differenziata fa bene allíambiente,
ma anche al portafoglio
Il 13 luglio si è tenuto, nella Sala Consiliare del Comune di Merone, un incontro imperniato sulla raccolta differenziata. Questo, promosso dal nostro circolo e fatto proprio anche dai Comuni di Merone e Monguzzo, ha visto una notevole presenza di amministratori dellíErbese, a riprova che il problema, che può diventare anche una risorsa, è particolarmente sentito.
Sono intervenuti, come relatori, Alberto Zangirolami, responsabile dellíUfficio Rifiuti della Provincia di Lecco, Enzo Favoino, del Comitato Tecnico Provinciale della Provincia di Lecco ed esperto di compostaggio della Scuola Agraria di Monza, e Rocco Pugliese, Sindaco di Rogeno, un comune in cui la raccolta differenziata si effettua da anni.
Il primo dato emerso è che la gestione dei rifiuti devíessere un sistema integrato, che parta innanzitutto dalla riduzione dei rifiuti e passi poi per il riciclaggio ed il recupero. Lo smaltimento del rimanente in discarica o inceneritore è da considerarsi un poí uníultima spiaggia.
Eí stata rilevata la netta superiorità della provincia di Lecco (nel í99 è arrivata al 45% di raccolta differenziata) rispetto a quella di Como.
Il motivo principale di questo successo sta nella divisione dei rifiuti in frazione secca e frazione umida. La separazione viene fatta raccogliendo a domicilio, in contenitori e tempi diversi, i rifiuti secchi e i resti di cucina.
La frazione deve essere avviata agli impianti di compostaggio, per il momento presenti solo fuori provincia, che ne producono humus, fertilizzante naturale.
Bisogna considerare che da 1.500.000 t. di umido portato allíimpianto si ricavano circa 600.000 t. di humus.
Vengono sconsigliati i cassonetti stradali, che, oltre ad essere più difficilmente controllabili, inducono ad una minore autoresponsabilità e, statisticamente, ad un aumento della quantità di rifiuti raccolti.
Per quanto riguarda la frazione secca, la raccolta unimateriale ( a domicilio e/o con le ìcampaneî) è più vantaggiosa di quella multimateriale (sacco viola), anche se a costo di una minore comodità per líutente, perchÈ nel sacco viola finisce in alta percentuale anche il rifiuto indifferenziato.
Inoltre la maggior parte del materiale presente è la carta, che spesso diventa inutilizzabile perchÈ sporcata dagli altri rifiuti.
Per i rifiuti indifferenziati, non riciclabili, è previsto un sacco trasparente, in modo che si possa controllare agevolmente il contenuto.
Paradossalmente questo sistema integrato di raccolta costa meno dellíaltro.
Qualche dato:
  • Si riduce globalmente la quantità di rifiuti da trattare;
  • La spesa per líavvio agli impianti di compostaggio è molto minore rispetto a quella per líavvio a una discarica. Il comune di Rogeno ha speso nel 1997 300 milioni di lire e nel 1999 184 milioni;
  • Líinceneritore di Valmadrera, prima della differenziazione della raccolta, non riusciva a smaltire la quantità di rifiuti che gli arrivavano e ora non arriva nemmeno alla potenzialità massima.
  • Si innesca davvero una spirale ìvirtuosaî, con innegabili vantaggi in ogni campo.
    Che sia davvero la volta buona?

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