in questo numero:   -- Editoriale(qui sotto)    -- Un museo díarcheologia industriale sul lambro    -- Un dissesto chiamato ìRegimazione idraulicaî     -- Ultimíora


Parafrasando un modo di dire ìumanoî, si può certamente affermare che líambiente è continuamente sotto stress.
Cíè sì qualche sprovveduto o disonesto che sostiene che è líambiente che ce líha con líuomo, come se tra líaltro la specie umana non facesse parte dellíambiente, ma si tratta appunto di sprovveduti o di disonesti.
Questi uomini, servi o artefici del ìpotereî, si comportano come un bambino che deruba e maltratta sua madre. E se, in seguito ai maltrattamenti, la madre si ammala e, per esempio, le gocciola il naso, a questo buon figlio non viene in mente di meglio, o di peggio, che sigillarlo nel modo più totale che conosce, dimostrando così non solo la sua perversione, ma anche la sua abissale stupidità .
Ecco dunque che la soluzione alle alluvioni viene vista in argini più alti, ai mari inquinati si risponde con le piscine sulla costa o con líinnalzamento dei limiti di balneabilità, ai guai provocati dai pesticidi con líintroduzione di geni estrapolati dagli esseri più disparati.
Purtroppo non cíè nessuna consolazione nel ripetere ìlíavevamo dettoî quando il patatrac è già successo. Dobbiamo agire da anticorpi vincenti, prima che líambiente, e quindi noi, si tiri le cuoia.

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