Problemi di casa nostra
Lago di Alserio
Zoc del Peric

Il livello del lago continua a scendere, complice la siccità (almeno al momento in cui scriviamo). Abbiamo chiesto al Parco Valle Lambro di intervenire per risolvere il problema dell'emungimento da parte del CIAB (ex Consorzio Acquedotto Brianteo).

Abbiamo ottenuto un incontro a Triuggio; in tale occasione il direttore e segretario, dott. Capozza, ci ha assicurato che il Parco si sarebbe attivato presso i sindaci dei comuni rivieraschi e presso il CIAB per interrompere o diminuire la captazione di acqua dalle sorgenti del lago.

Il nostro auspicio è che l'impegno (che e' anche un preciso obbligo di legge) del Parco, porti al più presto a porre fine ai problemi di mancanza di ricambio idrico del bacino di Alserio.

Nel frattempo aspettiamo ancora che il Parco ci faccia sapere come sono stati utilizzati i 4 miliardi di vecchie lire stanziati per il progetto LIFE, che teoricamente doveva servire a risanare il lago! (foto qui sotto)

lago d'Alesrio

il

Spesso ci soffermiamo su questa “oasi” naturalistica tra Lurago d'Erba e Alzate Brianza, ma con la sensazione che il termine oasi sia purtroppo sempre meno appropriato.

Volendo conoscere le azioni messe in atto dal Comune di Alzate Brianza per la salvaguardia di questa zona, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro, dal quale è emerso che:

· La devastazione determinata dall'illegittimo ed abnorme riporto di terra nella zona non costituisce danno ambientale;

· La concessione di realizzare dei fabbricati ad uso industriale o commerciale (per 24.000 metri quadrati di superficie coperta!!!) non può essere praticamente messa in discussione se non con il rischio di essere citati per danni;

· Non c'è alcuna vera possibilità di impedire che queste nuove imprese abbiano attività incompatibili con la rilevanza ambientale del sito e la vita delle specie animali presenti nell'area;

· La parte iniziale della roggia, per poter collettare l'acqua che scaricherà tutta la superficie che sarà resa impermeabile dalle prossime future costruzioni, diventerà un mega-canale di 7 metri di larghezza;

· L'utilizzo dell'area per depositare o macinare inerti non è legittimo da parte della ditta Stampini, che ora si estende oltre l'area di sua proprietà, ma questa ha già chiesto di poter recintare l'area e quindi questa lavorazione diventerà legittima;

· In un futuro piano regolatore, con tutte le incertezze dovute al recente cambio delle normative, una parte dell'area potrebbe essere annessa al PLIS (Parco locale di interesse sovracomunale) già deliberato dal Comune di Lurago d'Erba (che a parte questo non ha fatto altro);

· Come palliativo per l'ambiente, e a carico di chi costruirà i capannoni, dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) venir realizzati un parcheggio e due cassottini di avvistamento (contigui al parcheggio, alla piattaforma ecologica e alla macinatura di inerti!!!).

A questo punto, osservata la scarsa decisione di fronte agli abusi già perpetrati, che ci fa temere continuerà in futuro, vista la pervicacia con cui questi abusi (anche in territorio di Lurago d'Erba) continuano, la fumosità quasi ridicola della presunta riqualificazione, l'incertezza che effettivamente nasca un parco sovracomunale di fatto e non solo di nome, la preoccupazione del destino della roggia stessa destinato a diventare un canale di scolo, chiediamo quali sono e quali saranno in futuro le azioni “decisive” che metteranno in essere le Amministrazioni di Alzate e di Lurago per riqualificare in modo reale questo prezioso patrimonio.

Nel frattempo abbiamo chiesto al vicino Comune di Inverigo di valutare la possibilità di inserire nel PLIS anche le aree di sua competenza. (foto a sinistra)