SENTIERO DEL VIANDANTE

3º tappa : Varenna—Dervio

Dalla stazione di Varenna saliamo verso la frazione di Vezio nel comune di Perledo, una delle localita' piu' importanti sotto il profilo storico della nostra passeggiata. L'abitato di Vezio era probabilmente un insediamento ligure-celtico o addirittura etrusco; venne in seguito eretta una fortificazione che facilitava il controllo del territorio.
Una visita al castello, anche se solo all'esterno, costituisce l'inizio della nostra giornata.
Lasciato Vezio, ci dirigiamo verso la chiesa barocca della Madonna di Campallo; proseguendo verso nord, fra prati adorni di vigne e oliveti, raggiungiamo Regolo, nel cui mezzo sorge la chiesetta barocca di S.Giovanni Battista. Proseguiamo poi in direzione Gittana e Regoledo, attraversando il Bosco delle Streghe, di infausta memoria, che copre tutta la fascia fra lo scoglio di Morcate, il colle di S.Ambrogio e il pendio di Gisazio.
Scendiamo quindi nella piazzetta su cui si affaccia la parrocchiale di Gittana e da cui si gode un bellissimo panorama del lago. E' uno dei punti piu importanti del nostro percorso.
Più avanti, fra prati e terrazze ancora utilizzate, spicca la Fabbrica, edificio in pietra a tre piani, ingentilito da un portale e un balconcino barocchetto; ancora usata è la vasta cantina a volta, con torchio e antichi attrezzi per la produzione del vino. Forse fu punto di ristoro e anche bigatteria, di proprietà dei Loira (imprenditori bellanesi del tardo settecento), con annesso servizio di fabbro.

Da qui si prosegue verso Bellano, dove è possibile visitare l'Orrido (compatibilmente con la tabella di marcia), che è sicuramente interessante se nei giorni precedenti ci siano state abbondanti precipitazioni. Percorrendo una ripida scalinata si raggiunge Ombriaco (m.s.m. 324), poi Lezzeno con il Santuario della Vergine, originato da una leggenda seconda la quale l'effigie avrebbe pianto, nel 1688, a causa dell'eresia luterana.
Procediamo in direzione nord, passando da Oro e Verginate, un tempo centro felicissimo della produzione di vini bellanesi, tra cui un vino marsalato chiamato “di paglia” o “del tetto”, ottenuto con l'appassimento dell'uva sulle coperture di paglia.
Col passaggio della Val Grande si entra nel territorio di Dervio; fra bellissimi paesaggi e i pianori di Camaggiore si scende verso la nostra meta. Percorriamo un tratto della vecchia Strada Statale e raggiungiamo, nell'abitato di Villa di Dervio, il ponte di S.Quirico, segnato da gradinate d'accesso probabilmente fortificate, caposaldo del percorso fin dal 1389. Qui un tempo si imponeva un balzello di transito.
Da qui in poco tempo raggiungiamo la stazione di Dervio, punto d'arrivo della nostra tappa.
percorso