Legambiente SpA? No grazie!

Il Circolo Legambiente di Merone (Co) nasce nel 1990 e fino ad oggi ha operato riconoscendoci pienamente nello statuto di Legambiente. Possiamo dire, orgogliosamente, che lo spirito della nostra associazione non è mai cambiato; fin dall'inizio abbiamo perseguito un ecologismo coerente e concreto; oggi con un felice slogan possiamo dire che siamo stati e siamo “ambientalisti senza se e senza ma”.

Non abbiamo mai accettato compromessi, anche quando questi ci avrebbero “fatto comodo”, e davvero non ce ne siamo mai pentiti, visto che per questo motivo, oggi siamo riconosciuti sul territorio come un'associazione intransigente ma nel contempo credibile.

Quest'anno per noi è stato ricco di iniziative, spesso realizzate in collaborazione con altre associazioni o enti pubblici; abbiamo partecipato al Forum mondiale alternativo per l'acqua a Firenze; abbiamo portato in numerose iniziative sul territorio, nell’anno internazionale dell’acqua,  le istanze contro la sua privatizzazione e lo spreco.

Abbiamo organizzato un Campo di volontariato internazionale bellissimo e proficuo, stiamo lavorando affinchè l'area su cui si è operato venga tutelata e protetta; abbiamo anche realizzato un film sul campo che ha ottenuto un riconoscimento nel corso di una locale rassegna di cinema.

Abbiamo portato avanti la nostra tradizionale opera di presidio del territorio, scoprendo e denunciando misfatti e crimini contro la natura; abbiamo manifestato anche in modo clamoroso per denunciare chi inquina e deturpa, senza purtroppo essere controllato e perseguito dalle autorità.

Nel 2004 proseguiremo con lo stesso spirito la nostra attività, purtroppo FUORI da Legambiente!

La scelta di uscire da Legambiente è stata lungamente meditata e discussa (e sofferta), fin dal Congresso di Firenze del 1999, in cui cercammo (quasi da soli) con spirito costruttivo, di segnalare una deriva “aziendalista” e poco democratica dell'associazione.

I Dirigenti nazionali e regionali (lombardi) avevano, ed hanno ulteriormente, accentrato le scelte; hanno, a nostro avviso, relegato i circoli territoriali a semplici terminali delle loro decisioni, a volte sembra che questi vengano visti solo come manovalanza per le iniziative d'immagine come “Puliamo il mondo”, “Mal’Aria”, ecc.

Le iniziative autonome del nostro Circolo sono state tollerate finchè non sono entrate in contrasto con le strategie dirigenziali nazionali o regionali.

Nel nostro caso, l'opposizione ai Piani territoriali provinciali di Como e Lecco, le forti critiche al Piano Rifiuti (siamo contro l'incenerimento e gli inutili e costosi impianti intermedi di trattamento) e le iniziative contro la privatizzazione dell' acqua, sono entrate in conflitto con la linea politica del Regionale, per cui siamo stati messi di fronte alla scelta: “O imparate a confrontarvi con noi, oppure siete fuori da Legambiente...”. Noi abbiamo scelto: FUORI da Legambiente!

Ce ne andiamo a testa alta, dopo avere comunque fatto una battaglia, a volte palese, a volte sotterranea (non per nostra scelta, ma per la difficoltà pratica a relazionarsi con altri circoli), per il cambiamento.

Abbiamo criticato aspramente la logica del “non disturbare il manovratore” (cioè le istituzioni), che i dirigenti nazionali e lombardi hanno praticato (magari con la pia illusione di essere coinvolti nelle scelte che contano).

Da anni inoltre chiediamo di smetterla con la logica delle sponsorizzazioni. Fare iniziative come “Goletta verde” con sponsor del calibro di Vodafone secondo noi è incoerente, se si pensa che spesso i circoli sono impegnati nella lotta contro le antenne selvagge, e questo è solo un esempio. E’  davvero sconfortante scorrere le pagine de “La nuova ecologia”, dove aziende come Shell, Eni, Fiat, Enel, Omnitel, Esselunga, Acea, Henkel, Arena, … e simili, colorano di verde la loro immagine, con l'aiuto di Legambiente.

Ci sembra evidente e non più occultabile il fatto che Legambiente ed i circoli sono due cose troppo spesso divergenti, perché sul territorio ci si misura con le decisioni politiche quasi sempre dannose per l'ambiente, mentre ai vertici si decide di scendere a compromessi su quasi tutto. Oggi si sostengono giustamente i cittadini della Basilicata contro la pattumiera nucleare decisa per decreto dal Governo Berlusconi, ma pochi mesi fa Realacci ha proposto di mandare le nostre scorie radioattive in Russia: questa è la politica dello struzzo, a meno che si pensi che i russi siano più resistenti di noi ai radionuclidi (come spiegheranno queste dichiarazioni ai bambini della Bielorussia, quei circoli che organizzano la bellissima iniziativa “Progetto Chernobyl?).

Se si dichiara, come fa Legambiente che “un altro mondo è possibile” bisogna farlo anche nei fatti, non solo negli slogan, altrimenti non si è molto diversi da Berlusconi: si fanno sempre e solo promesse ma nel concreto si razzola male.

Per questa serie di motivi (certo espressi sinteticamente) siamo costretti ad andarcene, alla vigilia di un nuovo Congresso, sicuri del fatto che Legambiente non uscirà da questa spirale se non si avrà un nuovo protagonismo dei circoli. Noi ci abbiamo provato...

CIRCOLO LEGAMBIENTE di MERONE (CO)

Merone, 25 Novembre 2003