NO alla cementificazione del Lambro !
Gli ambientalisti si oppongono al progetto di "sistemazione idraulica" del fiume

Il progetto per la "Sistemazione idraulica del fiume Lambro dalle sorgenti a Villasanta" predisposto dalla Regione Lombardia rischia di compromettere definitivamente l'equilibrio ambientale dell'alto Lambro.
Infatti gli interventi contenuti nel progetto preliminare prevedono, soprattutto per il tratto da Barni ad Erba, un ricorso smodato al cemento armato per la realizzazione di briglie e vasche per il trattenimento degli inerti.
Il progetto si pone come la prosecuzione delladevastante cementificazione operata nel 1993 dal Magistrato del Po, che ha ridotto il corso del Lambro a Canzo e Castelmarte alla stregua di un'autostrada. Ora la Regione prevede di proseguire nella cementificazione di tratti di argine a Barni, Asso, Ponte Lambro, poi a Merone, Inverigo, Briosco, e la costruzione di briglie e vasche in cemento armato sul Lambro a Barni, sul torrente Lambretto a Lasnigo, sul torrente Foce (poco più che un innocuo rigagnolo d'acqua) ad Asso, sul torrente Ravella a Canzo ed ancora una colata di cemento sul torrente Bova a Crevenna. A Merone è previsto lo spostamento (!) del torrente Bevera di Molteno in corrispondenza della confluenza nel Lambro (località Baggero), per far posto ad una vasca di espansione.

La Regione "giustifica" tali interventi col pericolo di eventuali esondazioni in caso di piena: non ci sembra che il Lambro rappresenti un pericolo per gli abitati, fatta eccezione per alcune case costruite a ridosso del fiume. Ed è proprio questa la causa dei problemi: in passato (anche recente) i Sindaci e il Genio Civile hanno consentito di costruire troppo vicino ai corsi d'acqua e oggi si pensa di intervenire con altro cemento per contenere le eventuali piene!

Noi chiediamo che i 61 miliardi previsti per la realizzazione del progetto, vengano utilizzati in altro modo:
  • solo interventi mirati dove esiste reale pericolo per le case: consolidamento degli argini ricorrendo a tecniche di bioingegneria (utilizzati nel resto d'Europa) ovvero niente cemento;
  • rinaturalizzazione delle sponde laddove in passato sono state eseguite opere di cementificazione;
  • manutenzione periodica dei corsi d'acqua (Lambro e suoi affluenti).


  • L'unico aspetto positivo del progetto è rappresentato dall'aver individuato alcune aree di esondazione naturale del Lambro che verranno pertanto preservate:
  • il lago di Pusiano, che rappresenta una formidabile cassa di espansione in caso di piena, regolata in deflusso dalla chiusa del cavo Diotti che, secondo il progetto, verrebbe acquisita dalla Regione, e regolata tramite una stazione di telecontrollo;
  • l'area Victory di Inverigo, che verrebbe vincolata come principale area di esondazione naturale: di conseguenza niente campo da golf e nessuna speculazione edilizia da parte dell'Immobiliare Victory.


  • Le ns. associazioni ritengono che in ogni caso l'impegno prioritario va rivolto al disinquinamento del fiume, che altrimenti rischia di assomigliare sempre più ad una fogna a cielo aperto...

    Merone, 10 Marzo 1999          LEGAMBIENTE
    W.W.F.
    GRUPPO NATURALISTICO DELLA BRIANZA
    COMITATO TUTELA AMBIENTE di Bosisio P.
    DIMENSIONE NATURA