LIBERI MONOPOLI
di Giovanna Boursier "Liberi monopoli" domenica 8 maggio 2005 ore 21:00 - Rai 3


MILENA GABANELLI IN STUDIO

......... cominciamo con l’acqua. Che non viene solo dal cielo, e quindi ha un costo, e quando la usi la paghi, però è un bene pubblico. Potrebbe mai diventare proprietà di un privato? Italia e Stati Uniti a confronto, di Giovanna Boursier.

AUTRICE
Voi bevete acqua in bottiglia o acqua del rubinetto?

DONNA
Noi beviamo l’acqua del rubinetto. Filtrata. Perché giù nello scantinato abbiamo un filtro che toglie le impurità delle tubature o altro. E poi abbiamo anche questa brocca che ha un filtro. Ė comoda, si mette in frigo ed è molto comune qui. Io bevevo l’acqua del rubinetto anche quando ero incinta, e questo è il risultato!

DONNA 2
Molta gente usa un sistema di filtraggio. Ecco questo è il filtro e sostanzialmente l’acqua del rubinetto ci passa dentro, viene filtrata e poi esce di qui. Così se devo bollire l’acqua per la pasta uso quella normale del rubinetto e lo metto così e invece se voglio acqua da bere lo giro così.
Poi ho anche questo filtro che si può tenere nel frigorifero, questa brocca, che qui chiamiamo con il nome dell’azienda produttrice più nota, la Brita, che ha questo che filtra l’acqua.
Quindi si può usare indifferentemente l’uno o l’altro.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Nelle case italiane che acqua si beve?

RAGAZZA
Esclusivamente in bottiglia, gasata e non gasata, di tutte le marche perché di quella del rubinetto non ci fidiamo

AUTRICE
E perché non ci mettete un filtro?

RAGAZZA
Esistono?

AUTRICE
Esistono filtri che si possono attaccare al lavandino o brocche che si mettono in frigo.

RAGAZZA
Speriamo che li mettano subito in vendita visti i costi dell’acqua minerale, sinceramente.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Le brocche sono già in commercio ma si fa fatica a trovarle.

COMMESSA
Ecco, la brocca è questa. Queste le vendiamo al prezzo di 25 euro e 25 centesimi e il costo del filtro 19 euro e 65 e ne contiene tre.

AUTRICE
Ma perché le vendete solo voi? In fondo sono un modo per risparmiare anche?

COMMESSA
Perché da noi viene una clientela che vuole determinate cose.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
In America le comprano tutti e costano 12 dollari. Si trovano anche nei supermercati e le chiamano con il nome della marca più nota: Brita. Questo è il filtro, che si riempie con il carbone attivo, e una volta al mese bisogna cambiarlo. Gli Americani di solito bevono l’acqua del rubinetto e te la servono anche nei ristoranti.

CAMERIERA
Si è gratis

AUTRICE
Perché?

CAMERIERA
Perché la gente di New York preferisce l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia perché è noto che normalmente è molto pulita.

AUTRICE
Ma non preferite vendere quella minerale? Non ci guadagnate di più?

CAMERIERA
Ci si guadagna di più, ma la gente preferisce questa qua.

CAMERIERE
Noi l’acqua la portiamo con il menù. Ė nel servizio, è normale

AUTRICE
Nei nostri ristoranti è normale un’altra cosa.

TECNICO
L’apparecchio è collegato all’acqua del rubinetto. Il filtro normalmente viene messo da una parte. Ecco in questo caso è stato messo…

AUTRICE
Ah, ecco, è questo.

TECNICO
Non fa altro che togliere il cloro in eccesso, dopodiché viene raffreddata l’acqua, addizionata di anidride carbonica e il gioco è fatto

AUTRICE
Ma questa la fate pagare

RISTORATORE


AUTRICE
E quanto costa questa?

RISTORATORE
Mi sembra due euro ogni bottiglia.

AUTRICE
E una bottiglia l’acqua normale…

RISTORATORE
È uguale, abbiamo lo stesso prezzo sia di questa che di quelle minerali.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Quello che a New York è gratis a Roma si paga 2 euro. Per noi se paghi è più buono. E infatti siamo i primi consumatori al mondo di acqua minerale e spendiamo ogni anno 3 miliardi di euro

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
L’acqua di Roma viene da qui , ma l’acquedotto non possiamo vederlo, giusto?

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
(ride)

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Nemmeno a New York possiamo vedere l’acquedotto. Dopo l’11 settembre più niente!
Ma basta andare fuori, a Washington, e ci mostrano con orgoglio il loro acquedotto.

THOMAS JACOBUS – Acquedotto Washington
Non c’è niente di segreto anche se è ovvio che non facciamo vedere i particolari, non facciamo vedere proprio tutto. Ma, in generale, vogliamo che la gente sappia che acqua beve.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Questo acquedotto serve circa 1 milione di persone e preleva dal fiume Potomac,
Ma l’acqua com’è? Chi fa i controlli?

CYNTHIA DOUGHERTY – Environmental Protection Agency
Possiamo andare a controllare in ogni momento ogni acquedotto in tutto il paese.

AUTRICE
Ė pulita la vostra acqua?

CYNTHIA DOUGHERTY – Environmental Protection Agency
Ogni 6 anni rivediamo tutti i parametri e stabiliamo quelli da modificare. Per esempio di recente l’abbiamo fatto con l’arsenico, che è presente nell’acqua ma è pericoloso per la salute. Abbiamo abbassato i limiti a 0,01 milligrammi litro. Sopra non si può andare

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
L’arsenico nell’acqua esiste anche da noi. Cosa si fa per evitare che uno se lo beva?

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
Si abbandona la sorgente e se ne utilizza un’altra. A meno che, in altre realtà è successo, che si è andati in deroga ai limiti della legge 31 del 2001.

AUTRICE
E quindi la gente si è bevuta l’arsenico?

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
No, no, tenga presente che i limiti sono molto ma molto restrittivi, si parla di limiti ancora più restrittivi di quelli delle acque minerali per queste sostanze.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
A dire il vero i limiti sono uguali: 0,01 mg/litro, sia per le acque del rubinetto che per quelle minerali. Così sta scritto sulle tabelle del Ministero della sanità.

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
Per quel che riguarda invece i parametri relativi alla presenza di sostanze tossiche o dannose per l’acqua sono analisi effettuati in laboratorio i cui risultati sono disponibili ma non in linea.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Non in linea significa che le analisi non si possono vedere. A Washington ci hanno mostrato tutte le analisi possibili.
Ma anche a Napoli.

FRANCESCA SANTAGATA – Responsabile qualità acquedotto Napoli
Tutti i giorni ci sono 5 persone che vengono inviate in vari punti della città o fuori della città e vanno a prendere i campioni. Questo è il campione chimico e questo è il campione microbiologico del punto che viene definito settimanalmente. Loro riportano l’ora e poi viene firmato dal prelevatore che effettua il prelievo sia quello chimico che quello microbiologico. E così sugli altri punti. Per esempio questo è il risultato di ieri: qua è 0.12 e il massimo è 1.5, quì è 9 e il massimo 250, qua 4 e il massimo è 5…vabbè!

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Secondo le analisi l’acqua di Napoli è buona, forse per questo la vogliono privatizzare.

AUTRICE
Lo sa che privatizzano l’acqua di Napoli?

UOMO 1
No, non lo sapevo, è un male…aumenteranno, sarà un casino.

AUTRICE
Lei è contento?

UOMO 2
No…perché? Andremo sempre peggio

UOMO 3
È un bene comune, penso sia così. Poi non so. Qua non comandiamo noi, comanda lo Stato.

PADRE ALEX ZANOTELLI - Comboniano
Privatizzare l’acqua vuol dire che lentamente le multinazionali stanno mettendo le mani sulle acque e poi ce le imbottiglieranno tutte e ce le venderanno. Cioè se oggi abbiamo 40/60 milioni di morti per fame all’anno, dovremmo fra poco, se privatizzeranno le acque, avremo 100/200 milioni di persone che muoiono di sete. Qui io mi ribello, come uomo e come cristiano: l’acqua, come l’aria, è un bene sacrosanto, è un diritto.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Ad occuparsi delle risorse idriche ci sono degli organismi che si chiamano ATO. Nel novembre scorso l’Ato della Campania, ha votato una delibera per affidare il 40% dell’acqua ai privati, perché secondo il vicepresidente dell’ATO tutto pubblico, che si dice “in house”, non sarebbe più possibile per legge.

LUCA STAMATI – Vicepresidente Ato
Io non so come dirlo, la legge non consente la gestione in house. Io personalmente, non come consigliere di amministrazione, ho chiamato Roma, Milano, persino Bruxelles, per trovare un cavillo, qualcosa che mi consentisse di farlo. Ma non è consentito dalla legge.

SERGIO CHIAMPARINO – Sindaco Torino
No. Se non sbaglio, ma non sbaglio, la legge prevede tutte le modalità di gestione del bene acqua, e cioè quella interamente pubblica, quella mista pubblica privata e quella di affidamento attraverso gara a un soggetto privato.

LUCA STAMATI – Vicepresidente Ato
Bisognava aspettare il pronunciamento della Corte europea perché siamo in attesa di questo pronunciamento. Nel frattempo io, cioè l’Ato, avrebbe perso 150 milioni di euro se entro il 31 dicembre non partivano le procedure.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Bruxelles ha dato una scadenza: se volete i soldi le gare d’appalto devono partire entro il 31 dicembre.

PADRE ALEX ZANOTELLI - Comboniano
Enormi interessi e affari. E qui mi spiego: cosa fanno queste multinazionali? Mettono soldi a disposizione della Comunità europea che li mette a disposizione dei comuni che hanno problemi – un comune come Napoli, cavoli, i miliardi gli vengono molto comodi. Ed ecco allora la pressione: vuoi questi soldi? Devi cedere. Ed ecco come entrano e come avviene il grande business dell’acqua.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Ci sono pressioni di organismi internazionali che spingono verso la privatizzazione dei beni e dei servizi. L’acqua è uno di questi. Ma privatizzarla significa darla in mano ad aziende che hanno il solo interesse di venderla e non certo quello di promuoverne il risparmio e la tutela. Eppure anche in una circolare del nostro Ministero dell’ambiente c’è scritto che la gestione pubblica (in house) è ormai considerata eccezionale e residuale.

LUCA STAMATI – Vicepresidente Ato
Non esiste alcun affidamento in house in Italia! Non lo ha fatto nessuno.

SERGIO CHIAMPARINO – Sindaco Torino
Nel nostro caso abbiamo una società interamente pubblica.

ROSA RUSSO IERVOLINO – Sindaco Napoli
Ora mi sembra che qui ci sia abbastanza una tempesta in un bicchiere d’acqua. Stavolta il bicchier d’acqua ci sta bene. Secondo il comune di Napoli l’acqua deve rimanere il più possibile in mano pubblica il che è sancito da un documento votato dall’organo sovrano del comune di Napoli che è il consiglio comunale.

AUTRICE
Il comune di Napoli però la delibera Ato l’ha votata?

ROSA RUSSO IERVOLINO – Sindaco Napoli
I rappresentanti del comune di Napoli, non il Comune di Napoli! E il consiglio comunale di Napoli li ha smentiti.

AUTRICE
Cioè non vi eravate parlati prima?

ROSA RUSSO IERVOLINO – Sindaco Napoli
No, non è che non ci eravamo parlati. Sono andati per i fatti loro.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Il Comune si è accorto solo dopo il voto di non essere d’accordo con i suoi rappresentanti. Ma intanto è già partita la gara d’appalto per la gestione dei privati e chiunque può partecipare.

AUTRICE
E se partecipa Caltagirone e si compra l’acqua di Napoli?

ROSA RUSSO IERVOLINO – Sindaco Napoli
Ma se partecipa Caltagirone al massimo può vincere il 40 per cento della messa a gara non può vincere quello che non è messo a gara. Quindi chiedo scusa ma il si compra l’acqua di Napoli è una cosa che non può accadere.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Ma il 40 per cento non è una bella fetta? Nel paese delle privatizzazioni l’acqua è pubblica.

THOMAS JACOBUS – direttore Acquedotto Washington
Questo acquedotto è pubblico ed è l’unico federale negli Stati Uniti.

MAY FIIL FLYNN- Public Citizen Washington
In America l’acqua è tradizionalmente pubblica ed è sempre stata amministrata dallo Stato e pagata con le nostre tasse

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
C’è però uno stato che ha già fatto quel che si teme a Napoli, il New Jersey.

MICHAEL GALLAGHER – Public Utilities State New Jersey
Circa il 40 per cento è pubblica, il resto è privato.

AUTRICE
Quindi voi avete una maggioranza privata?

MICHAEL GALLAGHER – Public Utilities State New Jersey
Si, circa il 60 per cento.

AUTRICE
Perché?

MICHAEL GALLAGHER – Public Utilities State New Jersey
Perché? È una bella domanda!

MAY FIIL FLYNN - Public Citizen Washington
La privatizzazione non ha avuto grande successo in questo paese. Abbiamo anche avuto brutte esperienze con queste compagnie private arrivate con le loro grandi promesse che poi non sono state in grado di mantenere.

AUTRICE
Per esempio?

MAY FIIL FLYNN - Public Citizen Washington
Avevano promesso di abbassare i prezzi e invece i prezzi salivano.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Ma quanto costa l’acqua in America, per esempio qui a Washington?

THOMAS JACOBUS – direttore Acquedotto Washington
Noi facciamo un gioco e diciamo che l’acqua costa meno del abbonamento alla tv.
Personalmente io e mia moglie con una casa di 3 camere paghiamo 90 dollari per 3 mesi.

MICHAEL GALLAGHER –Public Utilities State New Jersey
La media è di 30 dollari al mese per 7 mila galloni di consumo. Ma i consumi sono molto alti.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Consumando 1 mille litri al giorno più o meno pagano 30 dollari al mese.
E in Italia quanti litri consuma una famiglia media?

FRANCESCA SANTAGATA – responsabile qualità acquedotto di Napoli
Intorno ai 5 -600 litri giorno per 4 persone.

AUTRICE
E quanto paghiamo le nostre bollette?

FRANCESCA SANTAGATA – responsabile qualità acquedotto di Napoli
Questa famiglia pagherà poco più di 200 euro all’anno.

AUTRICE
Facciamo il calcolo del 2004 quanto ha pagato?

DONNA
Più di 300 euro.

AUTRICE
Quindi non è vero che l’acqua a Napoli costa 200 euro l’anno? Costa un po’ di più.

DONNA
Un po’ di più.

PAOLO LANDI – Segretario Adiconsum
Le tariffe variano da comune a comune e da acquedotto a acquedotto. Siamo di fronte a una giungla delle tariffe: si va dai 10 centesimi a 1 euro al metro cubo, 1 euro e mezzo al metro cubo. Quindi la differenza è abbastanza considerevole.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Alla fine paghiamo in media circa 30 euro al mese, più o meno quanto pagano gli americani. Ma loro consumano il doppio.

DONNA
Perché d’estate consumiamo per il giardino che è una tipica abitudine americana.

ERIK OLSON - NRDC
Però qui si vede che più consumi e più paghi. Se usi molta poca acqua paghi veramente pochi dollari, ma man mano che aumenti i consumi paghi di più, persino il doppio.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Anche in Italia più consumi più paghi perché l’acqua è preziosa.

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
Man mano che aumentano i consumi le tariffe aumentano per disincentivare gli sprechi. Nello stesso tempo però vengono riconosciute delle tariffe agevolate per i consumi essenziali.

AUTRICE
Per esempio?

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
Per esempio quello di cucinare, di lavare, di bere. Sono quantificati in 250 litri/giorno per appartamento.

PAOLO LANDI – Segretario Adiconsum
Però qui va aggiunta una cosa importante: che abbinato al costo dell’acqua, al metro cubo dell’acqua, c’è anche il costo della depurazione il che naturalmente fa raddoppiare il costo della bolletta. E la depurazione viene considerata non una tariffa ma una tassa per cui essendo una tassa quindi viene pagata anche se il depuratore non c’è.

AUTRICE
Anche voi pagate i servizi come tasse?

ERIK OLSON - NRDC
Paghiamo 7 dollari e 50 per pulire la nostra baia che è inquinata.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Alla fine negli Stati Uniti l’acqua costa meno che in Italia, non si privatizza e molti se la bevono.
Tanto che le industrie la imbottigliano pure. Andiamo in un supermercato e guardate questa: si chiama Dasani e si trova dappertutto. C’è scritto purified, purificata, e vuol dire che è semplice acqua del rubinetto, addolcita con qualche lavorazione chimica, poi imbottigliata e venduta. In questo caso dalla Coca Cola che però non è l’unico produttore che lo fa. Costa circa un dollaro e mezzo e la gente se la compra.

MAY FIIL FLYNN - Public Citizen Washington
Non so spiegarti il processo chimico ma è solo una questione di marketing. Perché le aziende sono solo interessate a venderti qualcosa che tu immagini ti faccia bene e non certo a dire che potresti berla semplicemente aprendo il rubinetto di casa tua.

AUTRICE
Si fa anche in Italia questa cosa qui?

PATRIZIA VASTA - Acea Roma
È un altro mestiere che non è fare i gestori del servizio idrico integrato ma è fare i venditori di minerali. Sicuramente le caratteristiche organolettiche dell’acqua distribuita a Roma potrebbero essere imbottigliate.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
In Italia la legge consente di imbottigliare acqua del rubinetto, e la Parmalat ci aveva anche provato, ma poi ci sono state le proteste dei consumatori e la storia si è chiusa lì.
Ma in America la gente quando se la compra sa cosa sta pagando?

UOMO
Che cosa è l’acqua purificata? Beh, suppongo acqua di sorgente con qualche processo di purificazione.

AUTRICE
Invece è acqua del rubinetto imbottigliata.

UOMO
Non ne avevo idea.

AUTRICE
E lo sa che in Inghilterra e in Francia è stata vietata?

UOMO
Ah sì? La Dasani?

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
La Dasani, perché gli inglesi non erano per niente contenti di pagare l’acqua del rubinetto e così l’hanno analizzata e hanno anche scoperto che conteneva bromato, una sostanza cancerogena. Così la Coca Cola ha dovuto ritirarla da tutti i punti vendita e bloccare le campagne di lancio in India, in Francia e in altri paesi europei. Negli Stati Uniti continuano a venderla? Ma è la stessa? Con il bromato?

ERIK OLSON - NRDC
Beh penso che possa esserci il bromato, così come in altre acque in commercio. Il problema è che qui abbiamo ben poche regole per le acque in bottiglia. Per esempio non sei obbligato a rivelare i contaminanti. E la gente non ha la minima idea della provenienza dell’acqua. Mi ricordo una marca che aveva le montagne disegnate sull’etichetta ma in verità la fonte era vicino a un parcheggio e una discarica.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
In Italia invece bisogna scrivere molto ma non proprio tutto.

ETTORE FORTUNA – presidente Mineracqua
Sull’etichetta bisogna riportare per legge le caratteristiche salienti di quell’acqua, cioè i minerali prevalentemente presenti per qualificare quell’acqua, un’acqua calcica o magnesiaca…

AUTRICE
E per esempio l’arsenico, dovete scrivere i valori dell’arsenico?

ETTORE FORTUNA – presidente Mineracqua
No, perché la legge è così strutturata: se lei è nei limiti non deve riportarlo perché che informazione dà al consumatore, non dà nessuna utilità. Se lei invece non è nei limiti stia pur tranquilla che lei quell’acqua non la puoi imbottigliare.

AUTRICE
Però ci potrebbe essere un’acqua che non contiene arsenico e un’acqua che lo contiene entro i limiti. Perché io non posso saperlo e scegliermi l’acqua che proprio non ce l’ha?

ETTORE FORTUNA – presidente Mineracqua
Ma questo da un punto di vista sanitario o igienico è pressoché indifferente.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Forse si, ma forse no. Intanto i limiti dell’arsenico sono appena stati ridotti a 0,01 milligrammi per litro, ma fino a gennaio di quest’anno le acque minerali che ne avevano di più ce le siamo bevute, e un certo numero di sottomarche sono state bocciate dal Ministero della salute perché le analisi non sono in regola. Però siamo più rigorosi degli americani. Rimane il fatto che vendere acqua minerale è un grande business, perché la materia prima, che è dello Stato, costa molto poco.
Talmente poco che ci si vergogna a dirlo.

AUTRICE
Quanto si paga per usare una fonte?

STEPHEN KAY – vicepresidente IBWA
Dipende dalle compagnie, è un’informazione privata. Dipende se l’affittano o la comprano, è un affare privato delle aziende. Quindi non esiste un modello fisso per dirle quanto costa. Per rispondere alla sua domanda. Non posso dirglielo.

AUTRICE
Ma ha detto che possono addirittura comprarsela giusto?

STEVEN KAY – Vicepresidente IBWA
Si è misto: possono comprarla o affittarla, dipende dalla fonte. Non c’è nulla di determinato.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Loro le sorgenti possono comprarsele, ma di cifre nessuno parla. La nostra legge, invece prevede un canone.
Nel 2004 in Lombardia da questi canoni la regione ha incassato in totale 143 mila euro, il Piemonte ancora meno.

AUTRICE
Quanto paga un’azienda per una fonte?

SALVATORE DE GIORGIO – Regione Piemonte
Come azienda minima per l’estensione territoriale in ettari attorno a 2 mila 582 euro l’anno.

ETTORE FORTUNA - Presidente Mineracqua
Dipende adesso dalle Regioni. Ci sono regioni dove qualche marca paga anche qualche miliardo l’anno di vecchie lire.

AUTRICE
Per esempio?

ETTORE FORTUNA - Presidente Mineracqua
Può pagare anche un miliardo e mezzo cioè da 500 a 750, 800 mila euro.


AUTRICE
Per esempio? Me ne dica una?

ETTORE FORTUNA - Presidente Mineracqua
Per esempio la Levissima che è in Lombardia paga un canone significativo.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Lo chiediamo alla Levissima che ci rimanda a Mineracqua. Allora proviamo con la Regione.

Funzionario Regione Lombardia al telefono
Io sui miliardi adesso dipende da cosa si intende per miliardi perché qui noi abbiamo un incamerato che è di circa 3 miliardi e mezzo all’anno e quindi che paghi tanti miliardi Levissima mi sembra appunto un po’ strano.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Questi 3 miliardi sono la somma complessiva pagata alla regione Lombardia da una trentina di aziende, per il canone di superficie e di l’imbottigliamento. Quindi è difficile che la Lievissima, da sola, paghi miliardi. Invece sicuramente li incassa vendendo la sua acqua minerale.

ETTORE FORTUNA - Presidente Mineracqua
Il problema è che le leggi non le facciamo noi, le fa la Regione. E se la sua regione fa una legge che le è favorevole lei, lei non va a sollecitare la regione perché gliela cambi, giusto? Cosa fa però: essendo una cittadina corretta, come noi siamo imprenditori corretti, dice che è disponibile ad accettare tutte le nuove leggi, fatele però, anche per uscire da queste polemiche.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
L’Umbria è forse la regione d’Italia più famosa per le acque minerali e sono famose le sorgenti di Nocera Umbra. Tanto che la Rocchetta vuole fare altri prelievi.

UOMO 1
Noi venivamo qui da bambini a giocare e berla con le mani. L’acqua non è solo nostra, è di tutti e la nostra paura è che scompaia questo fiume

UOMO 2
Se si asciuga il mulino non gira più, il mulino dell’olio e quello del grano.

UOMO 3
Noi difendiamo un bene demaniale pubblico contro prelievi scriteriati.

VOCE DELL’AUTRICE FUORI CAMPO
Perché da questa sorgente si prelevano e imbottigliano già 28 litri al secondo che è il massimo consentito da un protocollo firmato una decina di anni fa

UOMO 1
Se loro rispettano il protocollo d’intesa che più di 28 litri al secondo non prelevano da questa zona va tutto bene.

UOMO 4
50 anni fa nessuno aveva l’acqua in casa. Oggi si consuma molto di più. Tra vent’anni se andiamo di questo passo la Regione stessa ci rimette. Il contrario deve fare la regione non lei che insiste dare l’acqua, dare l’acqua.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
C’è una domanda che fa fatica a trovare risposta, le fonti sono un bene demaniale da sfruttare, tutelare e conservare, se le regioni le affittano alle aziende perché non se le fanno pagare bene? La risposta potrebbe essere che poi le bottiglie verrebbero vendute più care. Ma è indispensabile bere l’acqua minerale se quella del rubinetto è potabile? ............