Il 12 gennaio
Ricordiamo che il primo
dei quesiti referendari chiede l’abrogazione
dell’art. 23 bis del
cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua è stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”, cioè una merce. Lo
stesso Decreto impone a tutti i comuni di mettere
sul mercato - entro il 31 dicembre del 2011 - la gestione dei servizi idrici, attraverso lo strumento della gara
o della cessione di almeno il 40% del pacchetto
azionario delle aziende pubbliche. In tal modo l’acqua di tutta la penisola
rischia di finire nelle mani delle 2 o 3
multinazionali (le più importanti sono le francesi Suez e Veolia), le stesse che già hanno messo le mani sugli
acquedotti di mezzo Mondo.
L’altro quesito
referendario ammesso dalla Consulta riguarda l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito”, ovvero l’eliminazione
della possibilità di realizzare profitti sulla gestione degli acquedotti.
Il Comitato Promotore oggi più che mai chiede un
immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze per la privatizzazione
imposte dal Decreto Ronchi. Inoltre il Comitato attiverà tutti i contatti
istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida
con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
In Lombardia occorre inoltre una forte
mobilitazione da parte dei Comuni per rivendicare la loro autonomia e per contrastare
gli obblighi di privatizzazione. Nello specifico occorre chiedere una sospensione della legge regionale, votata
lo scorso 22 dicembre dal Consiglio Regionale della Lombardia, che obbliga alla messa a gara degli
acquedotti attraverso l’applicazione del Decreto Ronchi. Inoltre la stessa
legge regionale prevede la soppressione
delle Autorità A.T.O. (Ambiti
Territoriali Ottimali), sottraendo di fatto ai Comuni le competenze in materia
di servizio idrico per consegnarle alle Province, allontanando dalla partecipazione
democratica le decisioni su un bene essenziale per la vita di tutti i
cittadini.
Ma sarà
il Referendum a dare una svolta nella direzione della gestione pubblica dell’acqua, fermando la mercificazione. Per questo è importante che gli Italiani a primavera
2011 vadano a votare per i Referendum per l’acqua pubblica.