Milano, 28 marzo 2011 -
“Diffidiamo i Presidenti delle Province della Lombardia ad avviare la privatizzazione
dell’acqua!”. E’ questa l’azione intrapresa in queste ore
dal Coordinamento Regionale Lombardo Acqua
Pubblica che, attraverso i Comitati territoriali,
ha intimato alle Amministrazioni Provinciali della Lombardia di sospendere l’applicazione della
legge regionale sui servizi idrici, almeno
fino allo svolgimento
dei Referendum nazionali contro la privatizzazione dell’acqua. Infatti la legge regionale, approvata lo
scorso 22 dicembre dal Consiglio Regionale lombardo, prevede l’applicazione del decreto Ronchi (che obbliga i Comuni a
mettere a gara la gestione dei servizi idrici e pertanto a privatizzarli),
contro cui è stato indetto il Referendum abrogativo, che verrà votato in tutta Italia il 12 e 13 giugno (www.referendumacqua.it ). Quello che i Comitati acqua
vogliono evitare è che in Lombardia (unica regione d’Italia ad aver approvato
una legge che recepisce il decreto Ronchi!) si decida di svendere la gestione degli acquedotti pubblici, ancor prima che i cittadini si
esprimano col voto dei Referendum.
I Comitati acqua diffidano inoltre i Presidenti delle Province ad avviare le
procedure per la costituzione degli Uffici d’ambito, ovvero i nuovi organismi provinciali in materia di servizi idrici, formati
solamente da un Consiglio di Amministrazione. Gli Uffici d’ambito sostituirebbero le esistenti Autorità d’ambito (A.ATO), formate invece dai sindaci di tutti
i comuni del territorio provinciale. Il rischio, in questo caso, è che le
competenze e le decisioni in materia di servizi idrici (investimenti da
realizzare, tariffe, modalità di affidamento delle
gestioni, ecc) vengano passate tout court dai sindaci alle
province, espropriando di fatto i comuni dalla possibilità di decidere sui destini di un bene
primario qual è l’acqua. La richiesta di soprassedere alla costituzione degli Uffici d’ambito
discende anche dal D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri),
pubblicato in data odierna, che proroga la
soppressione delle
A.ATO fino al 31 dicembre 2011.
Si
ricorda inoltre che la norma regionale sull’acqua è stata
stoppata anche dal Governo; infatti lo scorso 23 febbraio il Consiglio dei
Ministri ha annunciato l’impugnazione per
incostituzionalità di una parte della legge lombarda, che dovrà pertanto ritornare in
Consiglio Regionale per essere modificata.
Alla luce di quanto sopra, i
Comitati lombardi chiedono di congelare ogni decisione sui destini dell’acqua, almeno fino
allo svolgimento dei Referendum.
La campagna referendaria è stata
avviata sabato 26 marzo con la partecipatissima Manifestazione
nazionale, che
ha visto 300 mila persone sfilare per le vie di Roma a difesa dell’acqua
pubblica. I Comitati per l’acqua invitano pertanto tutti i cittadini ad andare a votare
il 12 e 13 giugno per i 2 Referendum sull’acqua,
allo scopo di sottrarre i servizi idrici dalle mani del
mercato e della speculazione finanziaria.
Coordinamento Regionale Lombardo Acqua
Pubblica
info stampa: Roberto Fumagalli - cell. 338 8294970 -
email: roberto@circoloambiente.org