Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” denuncia l’accordo sui servizi idrici tra i Sindaci comaschi e la Regione Lombardia

L’ATO di Como privatizza l’acqua!

Roberto Fumagalli: “La gestione degli acquedotti deve restare pubblica”

 

COMO - “L’accordo tra l’ATO idrico di Como e la Regione Lombardia porterà alla sicura privatizzazione dell’acqua!” È questa la denuncia del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” alla notizia che l’assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale, formato dai 162 sindaci della provincia di Como, ha votato un accordo con la Regione Lombardia per la gestione del ciclo idrico integrato.  L’accordo prevede che la gestione delle reti e l’erogazione dei servizi idrici vengano separate e che l’erogazione venga affidata ad una società tramite gara.

 

Commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente presidente del Circolo Ambiente nonché consigliere nazionale del Contratto Mondiale sull’Acqua: Il ricorso alla gara è la strada per la privatizzazione di tutti gli acquedotti comaschi. L’accordo sottoscritto dall’ATO fa riferimento ad una legge regionale incostituzionale. Infatti la stessa legge è stata impugnata dal Governo ad ottobre dello scorso anno per manifesta incostituzionalità. Ciò nonostante i Sindaci comaschi hanno scelto la strada della privatizzazione!”.

 

Come detto, la legge regionale n. 18/2006 prevede per gli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti coi territori delle province) l’obbligo di separare l’erogazione del servizio dalla gestione delle reti, creando nuovi “carrozzoni” e moltiplicando i Consigli di Amministrazione. Ma quel che è peggio obbliga, unica in Italia, a mettere a gara (cioè a privatizzare) l’erogazione dei servizi idrici, cioè il core business dell’acqua.

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” critica l’atteggiamento della Giunta Formigoni. Continua Fumagalli: La Regione ha voluto ricattare l’ATO di Como con la promessa di future e incerte consulenze e finanziamenti. Un ricatto del tipo: <<in cambio di un supporto tecnico-operativo e finanziario, l’ATO deve obbligatoriamente privatizzare i propri acquedotti>>. Crediamo che questo atteggiamento sia una vera e propria costrizione a cui, purtroppo, i Sindaci comaschi hanno voluto sottomettersi”.

 

Aggiunge il responsabile del Circolo Ambiente: “E’ paradossale che anche i Comuni di Como e di Erba, che nei mesi passati avevano votato per la gestione totalmente pubblica dell’acqua, abbiano ora approvato la privatizzazione. Solo il Comune di Maslianico, a cui va il nostro plauso, ha avuto il coraggio di votare contro!”.

 

Il Circolo Ambiente suggerisce ora ai membri dell’ATO di Como la linea da seguire: "Occorre che l’ATO revochi l’accordo con la Regione ed affidi la gestione e l’erogazione ad un unico soggetto provinciale totalmente pubblico, escludendo qualsiasi forma di privatizzazione.  L’acqua è un bene comune la cui gestione deve restare in mani pubbliche”.

 

 

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

 

Merone,  28 marzo 2007

Scarica la Delibera ''incriminata'' dell'ATO di Como