A.T.O. di COMO:

NO ALLA SOCIETA’ PATRIMONIALE DELL’ACQUA

 

Non approvate le linee guida della Società Patrimoniale dell’acqua,  così come sono state proposte.

È questo l’appello che lanciamo a tutti i Comuni della provincia di Como, chiamati a votare la costituzione della nuova società che controllerà la proprietà e la gestione delle reti idriche a livello provinciale.

 

Il nostro appello nasce da più motivi di preoccupazione:

 

Ø       Nello statuto è previsto che i privati entrino a far parte della nuova società: in tal modo avremo riconosciuta per sempre la privatizzazione della proprietà di parte degli impianti di depurazione e degli acquedotti.

Ø       È previsto che gli stessi privati entrino nel Consiglio di Amministrazione della società con 1 loro rappresentante: in tal modo i privati avrebbero il 20% dei voti nel CdA, a fronte di una proprietà pari all’8%.

Ø       La forma della società di capitali (S.p.A.), forse scartata per motivi tecnici in favore della Srl, rappresenta un rischio, poiché le società di diritto privato hanno per scopo la realizzazione di utili e non il perseguimento dell’interesse pubblico.

Ø       La scelta di costituire la Società Patrimoniale discende dal recepimento della legge regionale n. 18/2006, sulla quale è previsto a breve il pronunciamento della Corte Costituzionale in base al ricorso presentato dal Governo Prodi.

Ø       Contro la stessa legge regionale, ben 70 Comuni lombardi (dei quali 5 della provincia di Como: Lurate Caccivio, Eupilio, Cucciago, Bulgarograsso, Longone al Segrino) hanno votato la proposta di un Referendum abrogativo per cancellare la possibilità di privatizzare la proprietà e l’erogazione dei servizi idrici.

 

Bisogna inoltre tenere in considerazione che lo scorso 25 ottobre il Senato ha votato una moratoria di 12 mesi degli affidamenti del servizio idrico a qualsiasi società di capitali.

 

Alla luce di quanto sopra, chiediamo di non votare la costituzione della Società Patrimoniale.

In alternativa proponiamo di:

§         Mettere in votazione nei Consigli Comunali la proposta di Referendum abrogativo per cancellare gli obblighi di privatizzazione imposti dalla legge regionale n. 18/2006.

§         Non consentire la suddivisione del servizio idrico tra proprietà, gestione ed erogazione (come obbligherebbe a fare la legge regionale).

§         Avviare il percorso di aggregazione delle società totalmente pubbliche che già oggi gestiscono gli acquedotti e i depuratori in provincia di Como, a cui affidare direttamente la gestione e l’erogazione.

 

Solo in questo modo si potrà assicurare che il servizio idrico resti in mani pubbliche. L’acqua è un bene di tutti che non può essere privatizzato!

 

Promuovono l’appello:


¨ Sindaco e Giunta del Comune di Lurate Caccivio

¨ Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Merone

¨ Attac Italia, comitato di Como

¨ Territorio Precario

¨ Gruppo promotore del Forum Ambientalista Lombardia

¨ Circolo Arci Settima Generazione, Tremezzo

¨ Associazione Orrido di Inverigo

¨ Circolo "Rosa Luxemburg" - Sinistra europea

¨ Verdi di Como

¨ Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo – coordinamento di Como

¨ Rifondazione Comunista, fed. prov. di Como

¨ Circolo Rifondazione Comunista di Erba

¨ Graziano Dizioli, presidente del Circolo Culturale "Libero Fumagalli"

¨ Renato Tettamanti, capogruppo Prc in Consiglio Provinciale

¨ Donato Supino, consigliere comunale  Prc Como

¨ Eugenio Secchi, consigliere comunale  Prc Mariano Comense

¨ Gian Paolo Fasola, consigliere comunale  di Lurate Caccivio

¨ Maria Chiara Sibilia, ex Assessore del Comune di Appiano Gentile

 

 

 

Como,    novembre 2007                                                                                          info@circoloambiente.org