Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” critica l’ipotesi del nuovo collegamento stradale tra Raviola, Rettola e Coroldo

Nessuna nuova strada nell’Oggionese!

“I Comuni e la Provincia devono trovare soluzioni alternative all’asfalto”

 

OGGIONO (LC)  - "Nessuna nuova strada deve essere prevista nel territorio Oggionese". E' quanto afferma il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, intervenendo in merito alla notizia che l’Amministrazione Comunale di Oggiono, in accordo con la Provincia di Lecco, avrebbe definito il collegamento tra la strada provinciale della Santa e la statale Milano-Lecco, allo scopo di by-passare l’abitato di Oggiono. Il tutto attraverso la tangenzialina Castello-Raviola con la previsione di realizzare il 3° lotto da Raviola a Coroldo, passando per la Rettola.

 

Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: Questo progetto è assurdo, poiché avrebbe solo l’effetto di deviare il flusso dei veicoli da un paese all’altro, senza risolvere alla radice il problema del traffico. Ogni sindaco sembra interessato solo a spostare il traffico fuori dal proprio paese, anche a costo di deviarlo sul comune confinate. Ogni giorno viene evidenziato un problema di traffico e subito gli amministratori locali sollecitano nuove strade e tangenziali. È successo a Molteno dove, per risolvere il nodo di Raviola, si è pensato di costruire una nuova bretella verso la via De Gasperi (davanti al supermercato). A Sirone in questi giorni la Giunta ha presentato un’osservazione al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, chiedendo la realizzazione del 3° lotto della SP 52, da Raviola alla Rettola. Se andasse in porto questo assurdo progetto, la zona della Rettola e di Coroldo si trasformerebbe in un’area degradata stile Bione, tra la soprelevata (alta più di 7 metri) a scavalco della ferrovia in zona Rettola e la galleria in zona Coroldo, dove per la verità non c’è nemmeno lo spazio per realizzarla!”.

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” critica le scelte compiute dei comuni: “Tutti fanno finta di non sapere che nuove strade, bretelle, tangenziali servono solo ad aumentare i volumi di traffico, anziché a ridurli. Inoltre nuove strade significano nuova futura edificazione. È già successo lungo il tracciato della tangenzialina tra Castello, Dolzago e Sirone, dove sono sorti (e sorgeranno) nuovi capannoni. I comuni, anziché limitarsi a chiedere nuove strade, dovrebbero imparare a gestire meglio il loro territorio, al contrario di quanto fatto negli ultimi anni. Pensiamo a quanti nuovi edifici sono sorti nell’ultimo decennio lungo l’asta della Santa. A Castello sono stati realizzati due nuovi insediamenti commerciali (Brico e altri negozi). A Dolzago in questi ultimi mesi si stanno realizzando nuovi capannoni e un nuovo insediamento residenziale (nelle vicinanze del cimitero). Ad Oggiono l’area multisala verrà forse occupata dall’ampliamento del supermercato Rex; inoltre le ex fabbriche dismesse sono state sostituite da mega-palazzine residenziali, che porteranno altro traffico sulla via Giovanni XXIII”.

 

Continuano gli ambientalisti: “Se si vuole meno traffico non si devono far costruire nuove case e capannoni, altrimenti continueremo col circolo vizioso del: <<più edifici, più traffico, più strade>>. Occorre un chiaro stop all’edificazione e trovare forme nuove di mobilità: più trasporto pubblico e meno traffico privato, più ferrovie e meno asfalto.

Al contrario, la stessa Amministrazione Provinciale prevede si utilizzare quasi tutti i propri fondi per le strade (basta leggere il piano triennale opere pubbliche presentato in questi giorni). Questo anziché investire finanziamenti rilevanti per il potenziamento del trasporto pubblico e anziché sollecitare la Regione e le Ferrovie (competenti in materia) a riqualificare le linee ferroviarie Monza-Molteno-Lecco e Como-Lecco.

 

Gli ambientalisti approfondiscono il tema delle ferrovie: “L’inchiesta del giornale “La Provincia” sulle condizioni delle stazioni e dei treni è rappresentativa della negligenza e del disinteresse delle istituzioni, a tutti i livelli. Con un servizio ferroviario efficiente (tipo metropolitana di superficie) si potrebbe andare da Molteno a Lecco (in centro!) in soli 15 minuti (oggi ce ne vogliono 21) e da Oggiono a Como in soli 30 minuti (oggi ce ne vogliono 37, ma con sole 2 corse al giorno). In auto i tempi di percorrenza richiedono, specialmente nelle ore di punta, il doppio del tempo, per non parlare del problema del parcheggio. Ma oggi la gente non usa il treno perché ci sono troppe poche corse, i treni sono sporchi, le stazioni abbandonate”.

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiede pertanto che la questione del traffico venga affrontata in maniera più sinergica, attraverso un approccio che tenga in considerazione i temi dell’urbanistica e della mobilità. E chiede proprio alla Provincia di far valere il proprio ruolo di coordinamento delle politiche territoriali.

 

Concludono i responsabili del Circolo Ambiente: “L’Amministrazione Provinciale non può limitarsi ad affrontare il problema del traffico con la sola logica dell’asfalto. Deve essere messa in campo una programmazione seria. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dovrebbe servire a questo, ma finora lo si è usato solo per il polo industriale del Mais! Considerato che il traffico è strettamente legato alla pianificazione urbanistica e alla mobilità, chiediamo alla Giunta Provinciale di affrontare il problema non solo tramite l’Assessorato ai Lavori Pubblici, ma anche con quelli al Territorio e ai Trasporti e col coinvolgimento delle associazioni ambientaliste. È lo stesso PTCP ad indicare questa sinergia!"

  

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

 

Merone,  26 ottobre 2008