Legambiente
Merone ha presentato le osservazioni al Piano Territoriale della Provincia
NO
al polo industriale di Bosisio-Molteno
BOSISIO PARINI (LC) ‚ No al polo industriale di
Bosisio-Molteno. è questa la principale contestazione della Legambiente
di Merone alla proposta del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento
in fase di approvazione da parte dell'Amministrazione Provinciale di
Lecco.
Come noto la
Provincia avrebbe individuato, nel nuovo PTCP, 4 nuovi poli produttivi e uno di
questi nellíarea del Mais, lungo la
Superstrada Milano-Lecco, tra i territori comunali di Molteno e Bosisio Parini,
su una superficie di alcune centinaia di migliaia di metri quadrati.
Dichiara Roberto Fumagalli, presidente della
Legambiente di Merone: ìCi sta bene la logica di concentrare le nuove aree
produttive in poli, per evitare che ogni comune (come avvenuto finora)
costruisca la propria zona industriale. Quello che non ci va bene è uno di
questi siti sia stato individuato nellíarea del Mais. Questa è infatti uníarea
che va mantenuta agricola, anche perchÈ soggetta a precisi vincoli
paesistico-ambientaliî.
Infatti líarea del Mais si trova a ridosso del torrente
Bevera e pertanto soggetta a tutela. Nello specifico l'area del Mais:
- è in parte soggetta al vincolo idrogeologico,
imposto dall'Autorità di Bacino del Po;
- è soggetta ai vincoli
paesaggistici e ambientali per la presenza del Bevera;
- costituisce
in parte un'area umida, e pertanto
soggetta a tutela;
- è in buona
parte destinata ad attività agricola;
- si trova a
confine con l'area residenziale della
frazione Pascolo di Molteno, tra cui una zona di espansione residenziale
costruita di recente.
Líassociazione ambientalista chiede inoltre
allíAmministrazione Provinciale di valutare líeffettiva necessità di nuove
aree produttive nel territorio provinciale. Dice a tal proposito Fumagalli:
îSiamo in una fase di recessione
economica, con fabbriche che anche nel nostro territorio chiudono o si mettono
in cassa integrazione. In tale
situazione pensare a nuove aree di espansione industriale ci pare quanto meno
fuori luogo!î.
La Legambiente di Merone chiede infine di valutare la
disponibilità di aree dimesse. Conclude Fumagalli: ìSe proprio gli imprenditori vogliono nuove
zone di espansione, riteniamo che la priorità sia líuso delle molte aree industriali dimesse: solo per fare un esempio, nella zona
compresa tra Barzago e Cassago Brianza, ci sono líex Fantic Motor da anni
abbandonata, líex Cementeria di Cassago che costituisce uníarea molto vasta,
líarea della ex Salvit in fase di ricostruzione, mentre la Sitab di Bulciago è
in cassa integrazione! Meglio
usare tali aree che cementificarne una verdeî.
Merone,Ý 02 settembre 2003
LEGAMBIENTE - Circolo di Merone
(CO)