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Paura della pioggia

Il dissesto idrogeologico dopo Soverato e l'alluvione nel nord Italia Fiumi assassini, montagne omicide, Ö
Sembra che la colpa dei disastri ambientali sia degli elementi della natura contro l'uomo. E' invece vero il contrario: la causa di tutto è l'uomo che non ha rispettato la natura.
Vajont, Valtellina, Piemonte 1994, Versilia, Sarno, Soverato, Piemonte 2000, sono i segni evidenti di un disastro annunciato, di un dissesto sempre più in agguato. Alla fine si piangono i morti, si stanziano i miliardi per la ricostruzione, si getta dellíaltro cemento per contenere ìla furia dellíacqua e del fangoî.
Quasi mai si parla delle vere cause del dissesto. Noi lo diciamo da sempre: in Italia si è costruito troppo e male. Si è costruito nelle aree a rischio, sulle pendici a strapiombo, nelle aree di naturale esondazione dei fiumi, a valle delle dighe, costruite esse stesse anche in zone a rischio. Si sono cementificati gli argini dei torrenti e dei fiumi, proprio con la scusa delle esondazioni, ottenendo però líeffetto opposto (ignoranza, speculazione?).
Mentre in alcune parti díEuropa si rinaturalizzano le sponde, per correggere gli errori del passato, nell'Italia governata dal centro-sinistra e dai Verdi (?) si pensa ancora al cemento e alle briglie.
La proposta di un Ministero unico del territorio (Ambiente + Lavori Pubblici) si scontra con le lobby interne al Governo. Mentre nessuno parla più delle proposte di legge per líesproprio delle aree golenali, qualcuno non perde occasione per riproporre il condono edilizio per gli abusi in aree demaniali, nella speranze che una ìdistrazioneî del Parlamento lo faccia approvare. Insomma, anzichÈ lavorare sulle cause del dissesto, ancora una volta si cerca di favorire i cementificatori e gli abusivisti. Evidentemente nel nostro Paese i tempi non sono ancora maturi per affrontare una corretta gestione del territorio.
Quanti morti ancora dovremo contare, alla prossima pioggia?

Cave

(Provincia di Como.)
NO a nuove cave. Resta questa la nostra posizione anche dopo che la Giunta Provinciale ha approvato il nuovo Piano Cave.
Rispetto alle prime bozze licenziate dalla Consulta Cave (composta in maggioranza da filo-cavatori) , il quantitativo annuo di sabbia e ghiaia è sceso da 2.140.000 mc. a 1.615.000 mc. Sono state inoltre stralciate le ipotesi di nuovi poli estrattivi ad Alzate Brianza, Cermenate e Lurate Caccivio, dove più forte era stata la protesta. Mentre la cava al Lambrone, in riva al lago di Pusiano, rimane purtroppo nel Piano, nonostante siamo in presenza di risorgive e fontanili.
Nel frattempo ad Alzate i cavatori continuano ad acquisire i terreni e usano tutte le loro armi per stravolgere la versione definitiva del piano con le loro ìosservazioniî!
(Provincia di Lecco).
Scongiurata la possibilità di apertura di una nuova cava sul monte Cornizzolo in quel di Civate.
Occorre ora impedire l'ampliamento dell'attività estrattiva sul monte Barro a Galbiate (Valle Oscura)
. Ci sono poi le richieste per prosegiure le escavazioni nella "miniera" di Cassago-Bulciago (nonostante la chiusura del cementificio di Cassago) e di Cesana Brianza.

CEMENTERIA DI MERONE

La Cementeria di Merone è continuamente nell'occhio del ciclone. Da una parte le continue richieste di apertura di nuove cave, dallíaltra la possibilità che si trasformi in un inceneritore di rifuiti, (vedi vivenda ECODECO).
Il nostro Circolo ha già lanciato l'allarme: questo non deve succedere!
Ci preoccupa infatti che lo stabilimento di Ternate (VA), appartenente allo stesso gruppo cementifero, sia stato autorizzato dalla Regione Lombardia a bruciare rifiuti pericolosi. E intanto a Merone dobbiamo sorbirci le polveri e i rumori sempre più persistenti.

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