Gestioni pubbliche dell'Acqua
aggiornamenti a Dicembre 2011
L’acqua è un bene essenziale per la vita. Per questo l’acqua non può essere trasformata in merce. Eppure c’è chi vorrebbe privatizzarla, cioè darla in gestione a società private, come già avvenuto negli ultimi anni in molte parti del Mondo e d’Italia!
Vediamo la situazione in Italia e in Lombardia:
In ITALIA: La legislazione italiana in materia
di servizi idrici, a partire dalla Legge
Galli del 1994, è assai intricata ed in molti casi, laddove applicata, ha
portato alla privatizzazione ovvero
all’affidamento della gestione a società private, spesso legate alle grandi
multinazionali dell'acqua, tra cui le francesi Suez Lyonnaise des Eaux o
Veolia-Vivendi.
Nel 2007 il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
ha presentato al Parlamento una legge
di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua. Nei primi 6 mesi del 2007 sono state raccolte
più di 400.000 firme a sostegno della legge popolare, che ha come principio
quello di escludere l’acqua da qualsiasi logica di mercato, mantenendone la
gestione pubblica e ripubblicizzandola laddove (soprattutto in Toscana, Umbria,
Lazio, …) è stata nel frattempo privatizzata!
Ad agosto 2008 il Parlamento aveva approvato
A novembre 2009 il Parlamento ha approvato
Pertanto, a seguito
dell’abrogazione dell’art. 23 bis, la normativa di riferimento è la cosiddetta
disciplina comunitaria.
È chiaro però che i cittadini italiani, col voto
referendario, hanno chiesto che l’acqua
sia sottratta alle logiche di mercato e pertanto gestita solo a livello
pubblico, escludendo ogni e qualsiasi presenza di privati nelle aziende di
gestione dei servizi idrici.
In LOMBARDIA: Ad agosto 2006 il Consiglio Regionale aveva approvato
la legge regionale n. 18/2006 sui servizi pubblici, la quale obbligava gli
ATO a separare la gestione delle
reti dall’erogazione del servizio ed a
mettere a gara (cioè di fatto a privatizzare) l’erogazione dell’acqua.
Alla scrittura della legge ha contribuito questa persona: Raffaele Tiscar
a quell’epoca Direttore Generale della Direzione Reti e Servizi di Pubblica
Utilità della Regione Lombardia, dopo aver ricoperto in precedenza ruoli sia
come manager pubblico e privato (CTS, Ondeo Suez, RWE Thames Water, Fiera
Servizi Integrati), sia come consulente aziendale. Suez, RWE Thames Water sono
nel mondo tra le maggiori multinazionali private dell'acqua.
In poche parole la legge regionale 18/2006 spianava la
strada alla privatizzazione dell’acqua in tutta
Ad ottobre 2006 il Comitato
Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua aveva lanciato un Appello per l'Acqua Pubblica in
Lombardia. A partire da luglio 2007 molti Comuni della Lombardia hanno
votato la proposta di un Referendum
abrogativo delle parti della legge regionale 18/2006 che obbligavano a privatizzare
i servizi idrici. Ben 144
consigli comunali lombardi hanno votato il Referendum, tra cui i comuni di
Bergamo e Lodi. Il Referendum è stato ritenuto ammissibile il 5
febbraio 2008 dal Consiglio Regionale.
L'azione dei comuni referendari ha portato, il 27 gennaio
2009, alla modifica
della legge regionale 18/2006, tramite la legge regionale n. 1/2009
(votata all’unanimità dal Consiglio Regionale): in base a questa norma gli ATO lombardi potevano optare per l'affidamento
diretto "in house" a società totalmente pubbliche. Leggi il
comunicato del Contratto Mondiale Acqua del 20.05.2009 dal titolo: ''Acqua pubblica in
Lombardia: si può e si deve!''.
Sull'illegittimità della legge regionale n. 18/2006 sono stati presentati
ricorsi alla Corte Costituzionale da parte dei Governi Prodi (2006) e
Berlusconi (2009) e sono state emesse le sentenze dell'Antitrust del marzo 2009
e del Co.Vi.R.I. del
maggio 2009. A seguito del ricorso presentato dal Governo Prodi, a novembre
2009
A dicembre 2010,
Vediamo ora la situazione negli ATO idrici del nostro
territorio:
A.T.O. di COMO: Il 26 febbraio
E pensare che nel corso del 2006 i Consigli Comunali di Erba
e di Como si erano espressi per la gestione totalmente pubblica
dell’acqua.
All’interno di “Territorio Precario” e come Comitato Comasco per l’Acqua Pubblica
(di cui il Circolo Ambiente fa parte) abbiamo avviato specifiche iniziative per
il sostegno della gestione totalmente pubblica dell’acqua.
A giugno
Leggi il comunicato del Comitato Comasco Acqua Pubblica del
05.02.2009 dal titolo: ''In provincia di Como
l’Acqua deve restare in mani pubbliche''.
Dopo la vittoria al Referendum nazionale del 12 e 13 giugno
A.T.O. di LECCO: Il 23 aprile 2007 l’ATO di Lecco ha approvato una
delibera con cui si divideva la gestione dall'erogazione (come prevedeva la precedente legge regionale
18/2006, poi modificata), avviando nel contempo il percorso di costituzione
delle società per la gestione e per l'erogazione (quest'ultima però era da
individuarsi tramite una gara!); tali società derivano dall'aggregazione di
alcune società pubbliche esistenti che già in precedenza gestivano il servizio
idrico. Furbescamente nella delibera nulla si dice in merito all'affidamento
dell'erogazione tramite gara!
Questa decisione si è posta in contrasto con quanto
deliberato il 6 novembre 2006 dal Consiglio Provinciale di Lecco, quando era
stata approvata la petizione presentata dal Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica (di cui il Circolo Ambiente
fa parte): il Consiglio si era espresso per l'affidamento della gestione ed
erogazione dell'acqua ad una società pubblica "in house". La
stessa delibera era stata votata anche dai Consigli Comunali di Bulciago, Calco
e Civate, ma in sede di ATO i rispettivi sindaci se ne sono ... dimenticati.
Nel 2008 la società Lario Reti Holding ha invitato i
Comuni (soci) della provincia a votare nei Consigli Comunali la costituzione
della società patrimoniale Idrolario s.r.l.. Come Comitato Lecchese Acqua
Pubblica avevamo preparato degli emendamenti
per consentire alla nuova società di effettuare anche l'erogazione, in modo che
l'intero ciclo dell'acqua restasse in mani totalmente pubbliche.
Leggi il comunicato del Comitato Lecchese Acqua Pubblica del
02.03.2009 dal titolo: ''In provincia di Lecco
l’Acqua sarà messa sul mercato?''.
Nell’autunno del 2010, l’Assemblea
dell’ATO di Lecco ha deciso di affidare “in house” temporaneamente per 2 anni (ovvero dal
1.11.2010 al 31.10.2012) il servizio di gestione alla società Idrolario s.r.l..
Chi fosse interessato a seguire la questione acqua (legge
popolare, referendum, situazione ATO, ecc), ci contatti a: info@circoloambiente.org.